Economia

Niente aria fritta, quel che conta per la generazione Z é lo stipendio. REPORT

Anche se il denaro conta, vince la possibilità di fare un lavoro che si adatti alle proprie passioni

La Gen Z nel mondo del lavoro: prima lo stipendio, ma i sogni non passano in secondo piano

Nel 2023, la Generazione Z sta entrando con decisione nel mondo del lavoro, rappresentando già il 20% delle nuove assunzioni in Italia. Questo dato significativo ha stimolato Adecco a condurre un'approfondita analisi sulle loro preferenze e motivazioni. In collaborazione con Teleperformance, creatore di "InsiderZ", un progetto dedicato alla Gen Z, questa ricerca fornisce preziose informazioni sui fattori che influenzano le scelte professionali di questa generazione emergente.

Lo stipendio, re delle preferenze

In cima alla lista delle priorità per la Gen Z, spicca lo stipendio, scelto dal 61% come il fattore determinante nella scelta del lavoro. Ma c'è un twist interessante: nonostante il denaro sia importante, si posiziona in secondo piano rispetto alla possibilità di svolgere un lavoro in linea con le proprie passioni e studi, e al bilanciamento tra vita e lavoro, entrambi al 32%.

Al contrario, aspetti come l'attenzione verso il dipendente, l'allineamento tra i valori personali e aziendali, l'impegno per la sostenibilità ambientale e i benefit offerti, si collocano al di sotto del radar, tutti fermi al 9%. La flessibilità oraria, invece, è una componente fondamentale per il 30% della Gen Z.

Ma c'è un aspetto che rende questa generazione unica: nonostante lo stipendio sia una priorità, la Gen Z non si accontenta solo del denaro. Il 60% è disposto a rinunciare a uno stipendio più alto per ottenere un lavoro gratificante e in linea con la propria formazione. Questo atteggiamento probabilmente spiega perché il 74% dei giovani lavoratori si dichiara soddisfatto della propria occupazione e il 40% afferma di aver trovato il lavoro dei sogni.

Tuttavia, sembra che non sia il lavoro in sé a creare preoccupazioni alle giovani generazioni, ma piuttosto la sua ricerca. Il 68% affronta questa ricerca con sentimenti negativi, tra cui preoccupazione (38%), ansia (31%) e rassegnazione (12%).

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Differenze di genere

Per entrambi i sessi della Gen Z, lo stipendio rimane al vertice delle priorità, ma qui si dissolvono le somiglianze. Il 31% degli uomini colloca al secondo posto la tipologia di contratto, mentre per le donne, il 39% valuta la possibilità di fare un lavoro in linea con i propri studi e interessi come secondo criterio di scelta. Al terzo posto, gli uomini mettono la possibilità di fare carriera (29%), mentre le donne scelgono il bilanciamento tra vita e lavoro (35%). C'è anche una differenza significativa nell'importanza data all'inclusività aziendale, più rilevante per le donne (16%) rispetto agli uomini (10%), mentre l'allineamento tra i valori aziendali e personali è più critico per gli uomini (11%) rispetto alle donne (6%).

Differenze geografiche

In tutta Italia, lo stipendio è in cima alla lista delle priorità per la Gen Z, ma con alcune variazioni regionali. Il 68% delle preferenze nel Nord Ovest, il 55% nel Nord Est, il 57% nel Centro e il 62% al Sud. La ricerca del bilanciamento tra vita e lavoro è fondamentale per il 34% dei giovani nel Nord Est, contro il 33% nel Nord Ovest, il 28% nel Centro e il 31% nel Sud e nelle Isole. Al Centro e nel Sud, la Gen Z mostra un interesse maggiore per le questioni ambientali.

L'impegno del datore di lavoro è considerato importante solo nel 10% dei casi in entrambe le regioni, mentre nel Nord Ovest questo aspetto è meno rilevante (7%).

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