Economia
Nomine/ Cdp, Scannapieco verso la conferma. Donnarumma a un passo da Fs
Alla guida di Cassa Depositi e Prestiti si va verso la conferma di Dario Scannapieco, come voluto dal duo Meloni-Fazzolari. L'ex ad di Terna vicino a Fs
Cdp, asse Meloni-Fazzolari: verso la conferma dell'ad Scannapieco
Dopo la tempesta arriva il sereno: secondo quanto scrive Repubblica la nuova tornata di nomine nelle partecipate pubbliche, quella che riguarda i cda di Cassa Depositi e Prestiti e di Ferrovie dello Stato, può trovare una sua soluzione già entro maggio. L’assemblea di Cdp è fissata in prima convocazione il 13 maggio e in seconda il 24 maggio. La casella da cui muove tutto è quella dell’ad, attualmente ricoperta da Dario Scannapieco, scelto tre anni fa da Mario Draghi. Ma, spiega Repubblica, "poi è arrivato il governo Meloni e dopo un primo periodo di contrapposizione Scannapieco si è rimesso alle volontà di Palazzo Chigi anche grazie ai buoni uffici del suo capo dello staff Fabio Barchiesi che è riuscito a conquistare la fiducia del sottosegretario Giovanbattista Fazzolari e del capo di gabinetto Gaetano Caputi". I più scettici riguardo a Scannapieco sarebbero invece il titolare del Mef, Giancarlo Giorgetti, e il numero uno del Mimit, Adolfo Urso
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Ovviamente però, spiega Repubblica, "sarà decisivo il parere del premier Giorgia Meloni a cui non dispiaceva il nome di Edoardo Ravà, managing director di Goldman Sachs, disposto a fare il grande salto da una banca d’affari internazionale a una partecipata pubblica come Cdp, ma ultimamente le probabilità di conferma di Scannapieco sono date in aumento". Mentre per quanto concerne la presidenza di Giovanni Gorno Tempini, secondo quanto risulta ad Affari, ci sarebbe il gradimento delle fondazioni bancarie ma non quello della politica, che lo vede troppo vicino ad ambienti di centro-sinistra. Su Fs invece, sempre secondo quanto può riferire Affaritaliani, Matteo Salvini avrebbe mostrato un via libera di massima per Stefano Donnarumma ma non sarebbe disposto a fare follie per l’ex ad di Terna. Anzi, c’è chi scommette che il vicepremier potrebbe lanciare la più classica mossa del cavallo, scoprendo solo all’ultimo la sua carta, cioè Arrigo Giana, amministratore delegato di ATM e tecnico molto apprezzato da Salvini.