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AGICI-Accenture: concluso il secondo appuntamento sulle Multi-Utility tra transizione energetica e finanza sostenibile
Carta (AGICI): "Nonostante le persistenti incertezze geopolitiche e il livello ancora alto dei prezzi dell’energia, gli investimenti sono aumentati significativamente in rinnovabili"
AGICI-Accenture, secondo appuntamento sulle Multi-Utility: focus su transizione energetica, finanza sostenibile e investimenti strategici
In un contesto globale di graduale ripresa dei consumi energetici e stabilizzazione dei prezzi, il 2024 si è rivelato un anno di forti investimenti per gli operatori del settore utilities in Italia. Secondo il Rapporto Utilities 2025 AGICI-Accenture, presentato oggi nel corso della CFO Utilities Conference a Milano, gli investimenti complessivi dei principali player nazionali hanno raggiunto i 20,5 miliardi di euro, superando di gran lunga quelli dell’anno precedente.
La CFO Utilities Conference ha visto la partecipazione di numerosi esperti del settore, tra cui Luca Moroni (CFO, A2A), Riccardo Volpati (Managing Director, Accenture), Pier Francesco Ragni (Vice Direttore Generale e CFO, Acea), Chiara Caressa (CFO, Alpiq Italia), Michele Antognoli (Vice Presidente, BFF Banking Group), Ronan Lory (CFO, Edison), Michele Pedemonte (CFO, Erg), Massimo Vai (CFO, Gruppo Hera), Gianfranco Amoroso (CFO, Italgas), Nicole Della Vedova (Executive Finance Director, Snam), e Riccardo Miconi (Group Finance Director, Terna), con la moderazione di Frediano Finucci (La7). L’incontro si è concluso con le osservazioni di Giuseppe Argirò, AD CVA e Vice Presidente di Elettricità Futura.
L’analisi, realizzata in collaborazione con Intesa Sanpaolo – Divisione IMI Corporate & Investment Banking, ha esaminato le strategie di investimento di 16 operatori attivi nella filiera Gas&Power, suddivisi in tre categorie: multiutility, gruppi energetici e operatori di rete indipendenti. Il segmento delle multiutility ha registrato una crescita significativa del 47% rispetto al 2023, con 6,3 miliardi di euro investiti nel 2024. Questi investimenti si sono concentrati sul potenziamento delle reti energetiche e del servizio idrico integrato. Secondo le stime, il trend positivo proseguirà nei prossimi anni, con 26,5 miliardi di euro previsti tra il 2025 e il 2030, di cui 16,3 miliardi solo nel triennio 2028-2030.
I gruppi energetici hanno destinato nel 2024 circa 7,5 miliardi di euro, registrando un incremento del 4,2%. La strategia è stata guidata dagli investimenti nelle fonti rinnovabili (FER), in particolare eolico e fotovoltaico, e nel potenziamento delle infrastrutture di rete. Guardando al futuro, il piano di investimenti prevede 30,6 miliardi di euro tra il 2025 e il 2027, che saliranno a 35,7 miliardi entro il 2030. Gli operatori di rete hanno incrementato i loro investimenti del 21%, raggiungendo i 6,7 miliardi di euro nel 2024. La crescita si è concentrata sulla manutenzione e sviluppo delle reti. Nei prossimi anni, le risorse programmate per il triennio 2025-2027 ammontano a 29,6 miliardi di euro, cifra che salirà a 34,5 miliardi considerando gli investimenti a lungo termine di Italgas fino al 2030 e Terna fino al 2028.
Il rapporto analizza anche i principali operatori Gas&Power a livello europeo, evidenziando una crescita negli investimenti per i Gruppi Integrati (98 miliardi di euro, +10%) e per i Gruppi Rinnovabili (8,9 miliardi di euro, +25%). Entrambi i settori si concentrano sull’espansione della capacità FER. A livello finanziario, il 2024 ha visto un calo del 4,4% nei ricavi aggregati, passati da 77,9 miliardi di euro nel 2023 a 74,5 miliardi. Le perdite più significative si sono registrate nei gruppi energetici (-13,3%), mentre le multiutility hanno avuto una riduzione minima (-0,1%) e gli operatori di rete una lieve crescita (+0,3%).
In controtendenza, l’utile netto aggregato è cresciuto del 16,3%, raggiungendo 6 miliardi di euro, con un incremento di 845 milioni rispetto al 2023. Anche a livello europeo si è verificato un calo dei ricavi (-5,5%), ma una crescita molto marcata degli utili (+75,3%). L’ultimo capitolo del rapporto analizza il coinvolgimento degli stakeholder nelle strategie delle utilities, evidenziando la crescente opposizione delle comunità locali (fenomeno NIMBY – Not In My Backyard). La risposta delle aziende si è focalizzata principalmente su strategie di comunicazione, che se ben strutturate possono rafforzare il legame con i territori di riferimento.
"Il Rapporto Utilities 2025 restituisce un quadro complesso ed eterogeneo sull’andamento degli operatori energetici in Italia e in Europa. Nonostante le persistenti incertezze geopolitiche e il livello ancora alto dei prezzi dell’energia, gli investimenti sono aumentati significativamente in rinnovabili, efficienza energetica e infrastrutture. Inoltre, il settore ha vissuto un’intensa attività di M&A nel 2024, un trend destinato a rafforzarsi nei prossimi anni”, ha commentato Marco Carta, Amministratore Delegato di AGICI.
Andrea Mayr, Head of Client Coverage & Advisory della Divisione IMI CIB di Intesa Sanpaolo, ha aggiunto: "I dati del rapporto evidenziano un aumento considerevole degli investimenti, sia nelle fonti rinnovabili sia nelle infrastrutture energetiche. Anche le operazioni di M&A sono state numerose, segno di un settore in forte dinamismo. Come banca, supportiamo lo sviluppo del comparto, convinti che la crescita del sistema Paese passi da infrastrutture sicure, moderne e sostenibili”.
L'intervista di affaritaliani a Marco Carta, Amministratore Delegato di AGICI
"Oggi abbiamo riunito attorno allo stesso tavolo i direttori finanziari e i principali operatori italiani attivi nelle filiere dell’elettricità, del gas, del settore idrico e della gestione dei rifiuti. È emerso un forte fabbisogno di investimenti, sia per sostenere la transizione energetica, sia per l’ammodernamento delle infrastrutture ambientali, come il ciclo idrico e la gestione dei rifiuti. In tutto il Paese è necessaria un’opera di rinnovamento infrastrutturale, con investimenti sempre più concentrati nelle mani dei player più grandi, ovvero aziende con una solida capacità tecnica e finanziaria in grado di affrontare questa sfida. Un altro elemento chiave emerso è la spinta verso il consolidamento del settore attraverso operazioni di M&A specialistiche. Si stanno creando veri e propri campioni nelle reti gas, negli stoccaggi, nel ciclo idrico e nel trattamento di specifici rifiuti. Riteniamo che questa tendenza continuerà e si rafforzerà ulteriormente nei prossimi anni", ha dichiarato Marco Carta, Amministratore Delegato di AGICI, ai microfoni di affaritaliani.
L'intervista di affaritaliani a Anna Pupino, Coordinatrice Osservatorio Utilities di AGICI
Anna Pupino, Coordinatrice Osservatorio Utilities di AGICI, ai microfoni di affaritaliani ha commentato: "Nel 2024, nonostante le incertezze dello scenario macroeconomico, il settore energetico ha registrato una graduale ripresa dei consumi, una stabilizzazione dei prezzi di elettricità e gas e un’accelerazione delle politiche di transizione energetica. L’anno è stato caratterizzato da ingenti investimenti: gli operatori italiani hanno destinato oltre 20 miliardi di euro (+21% rispetto al 2023), mentre quelli europei hanno investito circa 98 miliardi di euro (+11%). Le reti e le rinnovabili restano le principali priorità strategiche, e il 2024 ha visto un’accelerazione del consolidamento, soprattutto nel settore del gas e delle energie rinnovabili. Per il periodo 2025-2030 si conferma il trend di crescita degli investimenti, con una previsione di 97 miliardi di euro per gli operatori italiani e oltre 280 miliardi per quelli europei, concentrati principalmente su rinnovabili e infrastrutture di rete".
L'intervista di affaritaliani a Luca Matrone, Global Head of Energy di Intesa Sanpaolo
"Abbiamo osservato, a livello macroeconomico, un aumento della domanda di elettricità e una riduzione di quella di gas, accompagnati da una normalizzazione dei prezzi delle commodities e da un calo dei tassi di interesse. È fondamentale continuare a investire nelle rinnovabili, nell’efficienza energetica e in tutte le aree che non solo favoriscono la decarbonizzazione, ma contribuiscono anche alla crescita dei ricavi e all’aumento dell’EBITDA, migliorando così la marginalità del settore", ha chiosato Luca Matrone, Global Head of Energy di Intesa Sanpaolo, ai microfoni di affaritaliani.
Matrone ha continuato: "L’incremento della posizione finanziaria netta aggregata delle utilities, dovuto agli investimenti, è stato compensato dall’aumento dell’EBITDA, con una conseguente riduzione della leva finanziaria. Il settore si presenta quindi rafforzato, con importanti prospettive di crescita e investimenti per la transizione energetica. Tuttavia, permangono incertezze legate al contesto geopolitico: l’eventuale ritorno di Trump alla presidenza degli Stati Uniti potrebbe influenzare il settore, così come le molteplici tensioni internazionali. Un esempio recente è la crisi nel Mar Rosso, che ha comportato una drastica riduzione del traffico di petrolio e l’azzeramento dei volumi di gas trasportati attraverso il Canale di Suez. Questi fattori geopolitici possono avere un impatto significativo sul comparto energetico".
"È quindi essenziale proseguire con gli investimenti nelle rinnovabili e nell’efficienza energetica, non solo per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione, ma anche per rafforzare l’indipendenza e la sicurezza energetica", Matrone ha concluso.
L'intervista di affaritaliani a Moroni (A2A), Ragni (Acea), Caressa (Alpiq Italia), Antognoli (BFF), Lory (Edison), Pedemonte (Erg), Vai (Gruppo Hera) e Della Vedova (Snam)
Luca Moroni, CFO di A2A, ha evidenziato come il 2024 sia stato caratterizzato da una crescita dei consumi energetici e da un’accelerazione della transizione energetica. "A2A è impegnata su questo fronte con l’emissione del primo European Green Bond da parte di una corporate italiana sul mercato domestico, con il supporto di Consob". Un altro tema cruciale riguarda la transizione idrica, come sottolineato da Pier Francesco Ragni, Vice Direttore Generale e CFO di Acea: "In Italia, il 60% delle reti idriche ha oltre 30 anni, creando inefficienze ormai non più sostenibili. Servono investimenti urgenti, sia attraverso fondi pubblici, prevalentemente europei, sia mediante sistemi di incentivazione al riuso dell’acqua, oggi ancora poco sviluppati". Ragni ha inoltre evidenziato la necessità di aggregare operatori del settore per affrontare il rinnovamento delle infrastrutture con gruppi dotati di adeguate capacità industriali e finanziarie. "Noi di Acea abbiamo previsto investimenti per circa 4,7 miliardi di euro nel settore idrico nei prossimi cinque anni e stiamo lavorando per sensibilizzare mercato e opinione pubblica sull’importanza dell’acqua come risorsa strategica per lo sviluppo del Paese".
Chiara Caressa, CFO di Alpiq Italia, ha posto l’attenzione sulla necessità di una generazione energetica flessibile e sostenibile: "Il nostro obiettivo è raggiungere la neutralità carbonica entro il 2040, con un portafoglio integrato tra impianti solari, eolici e a gas, essenziali per la transizione energetica". Michele Antognoli, Vice Presidente di BFF Banking Group, ha sottolineato il crescente interesse delle banche nel settore delle utilities: "Con tassi d’interesse ancora elevati rispetto agli anni passati, le aziende stanno ridefinendo le proprie strategie di finanziamento, sia per rifinanziare il debito sia per nuovi investimenti". La banca opera a livello europeo per supportare il settore con soluzioni finanziarie innovative.
Ronan Lory, CFO di Edison, ha illustrato la necessità di un portafoglio diversificato per garantire stabilità al mercato del gas: "Abbiamo forniture da sette paesi, tra cui Qatar, Algeria, Libia, Azerbaijan e Stati Uniti. È fondamentale equilibrare i costi e monitorare le condizioni contrattuali, soprattutto in un contesto di incertezza geopolitica". Ha inoltre evidenziato l’importanza della nuova direttiva CSRD sulla sostenibilità, che impone alle grandi imprese di integrare le scelte ESG nelle strategie aziendali. Edison sta lavorando per migliorare la gestione dei rischi finanziari legati agli ESG e per rafforzare i propri obiettivi di decarbonizzazione.
Michele Pedemonte, CFO di ERG, ha ribadito l’impegno del gruppo nell’installazione di capacità rinnovabile, con oltre 250 MW di nuovi impianti eolici installati nel 2023-2024. "Il repowering è una leva fondamentale per aumentare l’efficienza e garantire un percorso di crescita sostenibile". Massimo Vai, CFO del Gruppo Hera, ha sottolineato il ruolo cruciale della finanza sostenibile: "Nonostante le incertezze geopolitiche, la domanda di green bond rimane elevata, a dimostrazione dell’interesse degli investitori per progetti orientati alla sostenibilità".
Infine, Nicole Della Vedova, Executive Finance Director di Snam, ha avuto un ruolo centrale nel dibattito, esponendo dettagli cruciali sul piano strategico dell’azienda: "Snam ha previsto investimenti per 12,4 miliardi di euro, con un focus forte sull’idrogeno, dove sono già stati allocati 1,5 miliardi. Stiamo ampliando l’utilizzo di strumenti di finanza sostenibile, come Green Bond e Sustainability Linked Bond, per supportare il nostro impegno nella transizione energetica". Ha anche aggiunto che il 58% degli investimenti di Snam sono già allineati agli SDG e il 41% alla Taxonomy, con obiettivi ambiziosi di riduzione delle emissioni di gas serra del 40% entro il 2030 e del 50% entro il 2032, posizionando così l’azienda in netto anticipo rispetto ai target 2027.