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Mediobanca, conclusa la prima emissione Tier2 Sustainable da 300 milioni di euro

Mediobanca porta a termine con largo anticipo la debt capital strategy delineata nel Piano Strategico 2023-26 “One Brand One Culture”

di Redazione Corporate

Mediobanca, successo per la prima emissione Tier2 Sustainable da 300 milioni: l’operazione ha visto un prestito obbligazionario dalla durata di 10 anni e 6 mesi

Mediobanca ha completato con successo il collocamento del suo primo Sustainable Tier2 Bond, un’operazione che ha visto l’emissione di un prestito obbligazionario della durata di 10 anni e 6 mesi, con scadenza a settembre 2035 e un’opzione call dopo il quinto anno. L’ammontare complessivo dell’operazione è stato di 300 milioni di euro.

L’emissione ha ottenuto un’ampia e diversificata domanda di mercato, consentendo una revisione al ribasso del rendimento inizialmente previsto. Inizialmente fissato a 200 bps sopra il mid-swap, il rendimento è stato rivisto a 175 bps, con una cedola finale pari al 4,25%. Durante il collocamento, gli ordini hanno superato il miliardo di euro, più del triplo rispetto all’ammontare previsto, segno della forte fiducia degli investitori.

Con questa operazione, Mediobanca porta a termine con largo anticipo la debt capital strategy delineata nel Piano Strategico 2023-26One Brand One Culture”. Inoltre, raggiunge l’obiettivo ESG prefissato, relativo all’emissione di due Sustainability Bond, confermando il proprio impegno nel settore della finanza sostenibile.

Nonostante la recente volatilità dei mercati finanziari, il successo dell’emissione dimostra la solidità di Mediobanca e la fiducia degli investitori negli obiettivi del piano triennale. Il collocamento rafforza il posizionamento dell’istituto come best in class tra le istituzioni finanziarie italiane, grazie all’efficienza nel pricing degli strumenti obbligazionari. La partecipazione degli investitori istituzionali ha visto una forte presenza estera (71%), con ordini provenienti in particolare dalla Francia (30%), Germania, Austria e Svizzera (18%), Regno Unito e Irlanda (9%). Gli investitori italiani hanno rappresentato il restante 29% delle richieste.