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Mediobanca, secondo il report “Sistema Difesa” attesa una crescita dei ricavi delle multinazionali

di Federica Toscano

L'Italia è un pilastro della Difesa europea, con Leonardo e Fincantieri al vertice e un ecosistema composto da 100 aziende principali, che hanno generato ricavi per 40,7 miliardi di euro nel 2023

Mediobanca, pubblicati i risultati del rapporto sul Sistema Difesa: previsto un aumento del 9% dei ricavi delle multinazionali nel 2024 e del 12% nel 2025

L'Area Studi di Mediobanca ha pubblicato il rapporto “Sistema Difesa”, presentato oggi in occasione dell'evento “The Defense era: capital and innovation in the current geopolitical cycle”. Lo studio, illustrato da Gabriele Barbaresco e Nadia Portioli, analizza i dati di 40 multinazionali e 100 aziende italiane del comparto sicurezza, approfondendo le dinamiche recenti e future del settore. L'evento si è aperto con il discorso dell'Amministratore Delegato di Mediobanca, Alberto Nagel, sono poi intervenuti il sottosegretario di Stato alla Difesa Matteo Perego di Cremnago, l’Amministratore Delegato di Fincantieri Pierroberto Folgiero e Glenn McCartan della Defense Innovation Unit USADomitilla Benigni, Amministratore Delegato di Elt Group, Emanuele Serafini, vice president Western Europe Lockheed Martin e Guido Lami, condirettore MBDA Italia.

Alberto Nagel ha dichiarato in apertura: "Lo studio individua 100 aziende italiane, di non sempre facile individuazione posto che molte di esse hanno un business dual use: sono cioè venditrici di prodotti e servizi sia nel mercato civile che in quello della Difesa. Nel 2023 esse hanno sviluppato un fatturato pari a 40,7 miliardi di euro, per il 49% attribuibile alla Difesa. Si tratta quindi di almeno 20 miliardi di euro, in crescita del 6,6% sul 2022 e del 14% sul 2019. La forza lavoro" ha proseguito Nagel, "ammonta complessivamente a 181mila unità, 54mila delle quali impiegate nel core della Difesa.  Si tratta di cifre di assoluta rilevanza. Tanto più se si considera he l'analisi economica appare concorde nel ritenere che l'industria della Difesa sortisca spillover positivi sull'intera economia in termini di R&S e formazione del Capitale Umani, date le elevte competenze che essa richiede e che contribuisce ad affinare".

Il settore della Difesa ha raggiunto un record storico nel 2023, con spese globali pari a 2.443 miliardi di dollari (+6,8% sul 2022), spinta dall'escalation dei conflitti in Ucraina, Medio Oriente, Sudan e Myanmar. L'industria mondiale della Difesa ha generato ricavi per 615 miliardi di euro nel 2023 (+9,8% sul 2022), con le prime 40 multinazionali (TOP40) responsabili del 60% del totale, pari a 355 miliardi di euro.

Gli Stati Uniti dominano con il 68% dei ricavi, seguiti dall'Europa (27%) e dall'Asia (5%). L'Italia, rappresentata da Leonardo e Fincantieri, contribuisce per il 14% del giro d'affari europeo e il 4% di quello globale. Lockheed Martin (€55 miliardi) guida il mercato globale, seguita da RTX e Boeing, mentre Leonardo (€11,5 miliardi) e Fincantieri (€2 miliardi) si posizionano rispettivamente nona e trentunesima.

L'industria europea della Difesa soffre di frammentazione e minori investimenti rispetto agli USA, con una spesa in ricerca e sviluppo pari a un decimo di quella americana. Un consolidamento industriale e una visione sovranazionale sono cruciali per aumentare la competitività e garantire la sicurezza. Nel 2024 si prevede una crescita dei ricavi globali del 9%, formata dai gruppi europei (+11%), rispetto a quelli statunitensi (+8%).

L'Italia è un pilastro della Difesa europea, con Leonardo e Fincantieri al vertice e un ecosistema composto da 100 aziende principali. Queste hanno generato ricavi per 40,7 miliardi di euro nel 2023, di cui circa la metà attribuibili alla Difesa. Il comparto aerospaziale/automotive rappresenta il 49% del giro d'affari, seguito dalla cantieristica navale (23,3%). La filiera italiana è altamente esportatrice, con il 68,2% delle vendite destinate ai mercati internazionali.

A fine ottobre 2024, la capitalizzazione delle multinazionali della Difesa ha raggiunto i 1.000,9 miliardi di euro, pari allo 0,9% del valore totale delle Borse mondiali. Ai vertici si trovano quattro colossi con capitalizzazioni superiori ai 100 miliardi di euro: RTX (€148,3 miliardi), Lockheed Martin (€119,2 miliardi), Airbus (€111,0 miliardi) e Boeing (€102,8 miliardi) ).

La redditività del settore è in crescita: l'ebit margin medio è salito al 6,2% nel 2023. Le imprese familiari italiane, più snelle e flessibili, si distinguono per una redditività superiore (12,2%). Gli investimenti sono aumentati del 46,5% tra il 2021 e il 2023, con una crescita più incisiva nelle medie imprese familiari (+71,9%). Tuttavia, il settore registra un lieve rilascio della liquidità.

Con una domanda crescente di sicurezza e il consolidamento di programmi sovranazionali, l'industria della Difesa si prepara a giocare un ruolo sempre più centrale nell'attuale contesto geopolitico. Tuttavia, le sfide legate agli investimenti nell’innovazione e nella frammentazione europea restano prioritarie per garantire competitività e stabilità a lungo termine.

L'intervista di Affaritaliani a Pierroberto Folgiero, Amministratore Delegato di Fincantieri

 

A margine dell'evento, l'Amministratore Delegato di Fincantieri Pierroberto Folgiero ha dichiarato: “Gli investitori finanziari riconoscono un grande potenziale nel settore della difesa, sia per ciò che rappresenta in termini di sicurezza, sia per il suo impatto dal punto di vista industriale. Oggi abbiamo discusso di quanta innovazione sia nata nell'ambito della difesa e di quanto questo settore abbia bisogno di attingere sempre più all'innovazione civile. Stiamo cercando di favorire una contaminazione positiva tra il mondo civile e quello militare".

Folgiero ha proseguito spiegando come il ruolo delle banche, in questo contesto, sia fondamentale e di come la difesa deve essere integrata nella logica ESG: "Mi piace sottolineare che la sicurezza rappresenta la 'S' dell'ESG. Nel prossimo ciclo industriale e sociale, la sicurezza diventerà una domanda imprescindibile. Ogni giorno e ogni settimana percepiamo con maggiore chiarezza quanto sia fondamentale poter contare sulla sicurezza, considerandola un prerequisito essenziale per costruire e preservare i valori necessari al benessere collettivo”.