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Terna, aggiornato il Piano industriale “Driving Energy”

Terna, approvato l’aggiornamento del Piano Industriale 2021-2025 “Driving Energy”: accelerazione degli investimenti, €10 mld per la transizione energetica del paese

Il Consiglio di Amministrazione di Terna S.p.A., riunitosi oggi sotto la presidenza di Valentina Bosetti, ha esaminato e approvato l’aggiornamento del Piano Industriale 2021-2025 “Driving Energy” presentato dall’Amministratore Delegato Stefano Donnarumma.

Con complessivi 10 miliardi di euro di investimenti, Terna accelera l’impegno a servizio del Paese per la transizione ecologica, l’indipendenza energetica e la decarbonizzazione, rafforzando il proprio ruolo di regista del sistema elettrico italiano, in coerenza con gli sfidanti obiettivi del Piano Nazionale Integrato Energia e Clima e i target del Green Deal fissati a livello internazionale, che prevedono una riduzione delle emissioni di gas serra di almeno il 55% entro il 2030.

A guidare lo sviluppo del Piano Industriale 2021-2025 è la sostenibilità degli investimenti, parte integrante del processo di creazione di valore per l’azienda e di benefici per il sistema e l’ambiente. Gli interventi di Terna, che in base al criterio di eleggibilità introdotto dalla Tassonomia Europea sono considerati per loro natura sostenibili per il 99%, sono infatti finalizzati allo sviluppo delle fonti rinnovabili, con dorsali di trasporto dell’energia dai punti di produzione, che saranno localizzati sempre più nelle regioni del sud Italia, verso i centri di maggior consumo del nord. Ciò sarà possibile grazie alla risoluzione delle attuali congestioni di rete e all’ulteriore sviluppo delle interconnessioni con l’estero. A tal proposito, Terna ha pianificato la realizzazione di nuovi collegamenti con Francia, Austria, Tunisia e Grecia, che si vanno ad aggiungere alle 26 linee transfrontaliere già attive e che consentiranno al nostro Paese, in virtù della sua posizione geografica strategica, di rafforzare il ruolo di hub elettrico dell’Europa e dell’area mediterranea, diventando protagonista a livello internazionale.

Gli ambiziosi obiettivi di decarbonizzazione fissati dal Green Deal europeo prevedono l’installazione di circa 60-70 GW di eolico e fotovoltaico al 2030. Questo significa che la quota del consumo lordo di elettricità coperta dalle fonti green dovrà arrivare al 65%. Sarà fondamentale, quindi, accelerare la realizzazione di impianti di energia rinnovabile, anche off-shore, semplificando il più possibile i processi autorizzativi. Come previsto dal PNIEC, sarà inoltre necessario accelerare lo sviluppo dei sistemi di accumulo, idroelettrico ed elettrochimico, per una capacità pari a circa 10 GW entro il 2030.

Importante sarà altresì la ridefinizione e la razionalizzazione del perimetro tecnico, basato sulla trasformazione dei modelli di generazione e consumo. Questo comporterà anche l’utilizzo di tecnologie fino a oggi tipiche dei sistemi di media tensione (36 kV), integrabili nella rete di trasmissione ad alta tensione, per semplificare e velocizzare il processo di sviluppo delle fonti rinnovabili, aumentando l’efficienza complessiva del sistema energetico.

Un significativo aumento degli investimenti per lo sviluppo e l’ammodernamento della rete elettrica, un ulteriore rafforzamento di Terna quale regista della transizione energetica, un futuro ancor più sostenibile e privo di emissioni inquinanti, un’azione tesa a favorire una maggiore autonomia energetica del Paese grazie a un più incisivo sviluppo delle energie rinnovabili: sono questi gli obiettivi che ci siamo dati e che sono alla base dell’aggiornamento del Piano Industriale 2021- 2025. Obiettivi che rappresentano il nostro concreto impegno sia dal punto di vista industriale sia istituzionale. Terna è infatti un’azienda che svolge un servizio pubblico per il Paese e per la collettività, a beneficio di tutti i territori in cui opera e dell’ambiente. I nostri investimenti, fondamentali per raggiungere i traguardi che l’Italia e l’Europa si sono prefissati, consentiranno di abilitare l’integrazione delle fonti rinnovabili e l’elettrificazione dei consumi, nonché di garantire una sempre maggiore sicurezza ed efficienza dell’approvvigionamento, l’adeguatezza del sistema e i più elevati livelli di qualità del servizio, al minor costo per cittadini e imprese”, ha dichiarato Stefano Donnarumma, Amministratore Delegato di Terna.

Le attività di sviluppo del Gruppo Terna saranno focalizzate lungo tre direttrici strategiche: Attività regolate in Italia, Attività non regolate e Attività Internazionali.

Terna, aggiornato il Piano industriale 2021-2025 : attività regolate in Italia

Le attività regolate in Italia continueranno a rappresentare il core business del Gruppo. Terna prevede di investire 9,5 miliardi di euro per sviluppare, ammodernare e rafforzare la rete di trasmissione elettrica nazionale, confermando il proprio ruolo di regista della transizione energetica e abilitatore di un sistema elettrico sempre più articolato, sostenibile e innovativo. Questi investimenti, focalizzati per incrementare la sicurezza energetica del Paese, genereranno importanti benefici per l’intero sistema, con un significativo effetto moltiplicatore.

Grazie agli investimenti previsti, il valore degli asset regolati (RAB) raggiungerà i 22,7 miliardi di euro nel 2025, con un CAGR nell’arco di Piano pari al 7%. A fine 2022, la RAB sarà pari a 17,9 miliardi di euro, mentre a fine 2021 il dato si è attestato a 16,9 miliardi di euro.

Nell’aggiornamento del Piano Industriale 2021-2025, Terna prevede un incremento degli investimenti per lo sviluppo della rete elettrica di trasmissione nazionale, che ammontano complessivamente a 5,6 miliardi di euro, principalmente legati alla realizzazione di linee ad alta tensione in corrente continua - per risolvere le congestioni di rete, incrementare la capacità di trasporto tra le diverse zone di mercato, integrare pienamente le fonti rinnovabili e migliorare la qualità del servizio - e alla costruzione di collegamenti sottomarini in cavo. Il progetto principale è costituito dal Tyrrhenian Link, l’elettrodotto che unirà Sardegna, Sicilia e Campania e che contribuirà allo sviluppo delle fonti rinnovabili e al phase-out delle centrali a carbone e di quelle a olio più inquinanti. Tra gli altri progetti, figurano il Sa.Co.I.3, l’interconnessione Sardegna-Corsica-Toscana, e la linea ‘Colunga-Calenzano’ tra Emilia-Romagna e Toscana.

Al Piano di Sicurezza, finalizzato a rafforzare e potenziare le funzionalità tecniche e tecnologiche del sistema elettrico, Terna dedicherà complessivamente 1,3 miliardi di euro nell'arco del Piano. La società ha previsto una serie di interventi destinati principalmente a migliorare la regolazione della tensione e la stabilità del sistema, come l’installazione di compensatori sincroni, resistori e statcom nei punti più critici della rete. Il Piano di Sicurezza riguarderà anche tutte le azioni necessarie per fronteggiare i rischi connessi al verificarsi di eventi climatici sempre più estremi, la cui frequenza si è intensificata negli ultimi anni a seguito dei cambiamenti climatici, attraverso investimenti mirati e soluzioni innovative, capaci di incidere positivamente sull’aumento della resilienza del sistema elettrico.

Terna, aggiornato il Piano industriale 2021-2025: attività non regolate e attività internazionali

Le Attività Non Regolate contribuiranno a generare nuove opportunità di business grazie allo sviluppo di soluzioni tecnologiche innovative e digitali in coerenza con il ruolo istituzionale di Terna a supporto della transizione energetica.

Terna prevede che le Attività Non Regolate apporteranno un contributo all’EBITDA del Gruppo pari a oltre 450 milioni di euro cumulati nell’arco di Piano, a fronte di un limitato impegno in termini di investimenti e rischio.

In merito alle attività internazionali, a valle del processo di valorizzazione degli asset in Sud America, proseguiranno le valutazioni strategiche su opportunità che potranno essere sviluppate anche in partnership e che saranno selezionate attraverso processi di valutazione che garantiscano un basso profilo di rischio e un limitato assorbimento di capitale.

Terna prevede di cogliere nuove opportunità sui mercati con interessanti potenziali di crescita e basso rischio, come quello degli Stati Uniti, nel quale la società potrà mettere a disposizione la sua esperienza e valorizzare le competenze acquisite nella progettazione e gestione delle infrastrutture, in linea con la propria strategia aziendale.

Principali risultati attesi nell’aggiornamento del Piano Industriale 2021-2025

Nel 2021 l’ARERA ha aggiornato il WACC per il periodo 2022-2024, fissando al 5% il tasso di remunerazione per le reti di trasmissione elettrica dopo un lungo periodo di bassi tassi di interesse. Nell’arco di Piano è invece previsto uno scenario caratterizzato da attese di inflazione in crescita e di un possibile rialzo dei tassi di interesse.

In questo contesto, i ricavi di Gruppo nel 2025 sono previsti in crescita a 3,08 miliardi di euro e l’EBITDA a 2,14 miliardi di euro, con una crescita media annua (CAGR) nell’arco di Piano di oltre il 4% per i ricavi e di oltre il 3% per l’EBITDA.

Nel 2022, in particolare, è previsto che i ricavi crescano a 2,74 miliardi di euro e l’EBITDA a 1,9 miliardi di euro.

L’utile netto per azione (EPS) si attesterà a 39 centesimi di euro nel 2022 e a 45 centesimi nel 2025, al netto della valorizzazione in corso delle attività internazionali.

Per quanto riguarda la politica dei dividendi, dal 2022 al 2023 si conferma la previsione di un CAGR del dividendo per azione (DPS) pari all’8%, rispetto al dividendo di competenza dell’esercizio 2021. Per gli anni 2024 e 2025, si conferma la previsione di un payout del 75%, con un dividendo minimo comunque garantito pari al dividendo di competenza dell’esercizio 2023.

È previsto che gli investimenti complessivi di Gruppo nel periodo 2021-2025 siano pari a 10 miliardi di euro, di cui 1,7 miliardi nel 2022.

Nonostante l’ulteriore accelerazione degli investimenti per soddisfare le esigenze del sistema, Terna punta a preservare una solida e sostenibile struttura del capitale in tutto l’arco di Piano, con l’obiettivo di mantenere l’attuale livello di rating, un costo del debito netto pari all’1,3% e un rapporto debito netto / RAB pari a circa il 60% al 2025.

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