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TIM, Operazione Risorgimento Digitale: RaiPlay nuovo partner
Rossi (TIM): “Con la Rai, già protagonista negli anni ‘50 di un primo tentativo di alfabetizzazione, puntiamo a una nuova alfabetizzazione: quella digitale”
L’Operazione Risorgimento Digitale è un’allenza tra TIM e altre 40 aziende partner per promuovere l’educazione digitale. Da oggi anche la Rai, attraverso la piattaforma RayPlay, entra nel progetto
Si è tenuta questa mattina la conferenza stampa dal titolo “Com’è cambiata la tua vita grazie al digitale?”, durante la quale è stata presentata la nuova collaborazione tra TIM e RayPlay nell'ambito del progetto "Operazione Risolgimento Digitale", lanciato da TIM lo scorso anno per promuovere l'alfabetizzazione digitale del Paese.
Durante la conferenza, moderata dal giornalista e curatore del progetto Riccardo Luna, sono intevenuti Salvatore Rossi, presidente di TIM, Elena Capparelli, direttrice RaiPlay e digital, e Andrea Laudadio, responsabile di TIM academy & development.
Salvato Rossi, presidente di TIM, ha illustarto la storia del progetto e la sua evoluzione a causa della pandemia: "L’operazione Risorgimento Digitale è nata prima che io arrivassi in TIM ma è partita con me e l'ho trovata subito entusiasmante perché ho capito quanto fosse importante. Lo spirito di Risorgimento Digitale è quello di constatare quanto indietro sia la popolazione italiana nel possesso delle conoscenze digitali minime che servono a restare un paese avanzato e a presentarsi nel novero dei paesi avanzati con la dignità e la capacità competitiva necessarie. L’arretratezza digitale del nostro Paese è stata certificata da ultimo dalla Commissione Europea, che ci vede al venticinquesimo posto su 28 paesi europei; è evidente quindi quanto fosse necessario fare qualcosa per alzare il livello di competenza digitale del popolo italiano. Un’operazione enorme che spetta innanzitutto alle autorità pubbliche, ma anche i privati possono fare qualcosa".
L’idea iniziale di Risorgimento Digitale era quella di girare le medie città italiane con un camion che, fermandosi nelle piazze centrali di queste città, avrebbe offerto consulenza e corsi alla popolazione che volesse imaprare i rudimenti del digitale. L’iniziativa è effettivamnete partita in questa veste da Marsala, città simbolica per l’Unità d’Italia, e ha raggiunto diverse città siciliane, ma è stata interrotta a causa del Covid-19.
"Da qui l’idea di rendere virtuale un giro d’Italia che doveva essere reale – ha continuato Rossi -. Così facendo abbiamo avuto molto più successo perché sono stati coinvolti oltre un milione di italiani. L' iniziativa è stata promossa da TIM ma ora vede coinvolte oltre 40 aziende, tra le quali anche molte importanti aziende tecnologiche. Per fare un ulteriore salto di qualità abbiamo scelto la Rai, la mamma d’Italia come qualcuno l ‘ha definita, che fu già protagonista negli anni '50 di un primo tentativo di alfabetizzazione; ora l’alfabetizzazione è digitale".
È poi intervenuta Elena Capparelli, direttrice RaiPlay e digital: “Lo spirito di diventare uno strumento e un’occasione di promuovere l’alzabetizzazione digitale è quello che ha caratterizzato dall’inzio il lancio della pittaforma Raipaly, che oggi conta quasi 19 milioni di utenti registrati. L’obiettivo che abbiamo colto in questo progetto con TIM è quello di trasformare un’emergenza in un’opportunità di amplaire la cultura digitale e di far rimanere come un nuovo tesoro tutte le competenze che sono state acquisite per necessità in questo periodo”.
Andrea Laudadio, responsabile di TIM academy & development, ha spiegato nel dettaglio il progetto e come è nato il coinvolgimento di RaiPlay: “Il progetto era partito in presenza e aveva già attraversato 12 città, coinvolgendo ben 8 mila persone, quando purtroppo a causa del covid abbiamo dovuto abbandonare questa modalità. Abbiamo quindi pensato di dedicare le nostre energie ad alcune iniziative che hanno avuto come principale obiettivo quello di dare strumenti, sistemi e assistenza a persone che erano in grande difficoltà. Abbiamo ad esempio donato telefoni e tablet agli ospedali covid per consentire alle persone ricoverate di interagire con i familiari, lo stesso abbiamo fatto nelle carceri, con un’operazione mai fatta prima in Italia. Ci sono 130 colleghi coinvolti nel progetto e altrettanti colleghi nelle aziende partner che da 18 mesi realizzano progetti che hanno lo scopo unico di accompagnare questo processo complesso di trasformazione digitale. Sempre durante l’emergenza covid abbiamo fatto l’help desk di tutte le piattaforme che il MIUR aveva riconosciuto per la DAD. È poi seguito il progetto ‘Maesti d’Italia’, che ha coinvolto 700 mila persone; altre 300 mila persone si sono collegate per seguire altri progetti sul digitale. Attualmente abbiamo virtualizzato il tour che stavamo svolgendo in presenza attraverso un progetto che coinsiste in webinar e gruppi classe sulle competenze digitali. L’adesione è comunque ancora bassa, per questo abbiamo pensato con Riccardo Luna di fare un importante investimento per dare alle persone degli esempi positivi che possano ispirarle nel mettersi in gioco e tornare ad imparare l’alfabeto digitale”.
Riccardo Luna ha spiegato quindi quale sarà il coinvolgimento della Rai: attraverso un contest lanciato oggi, verranno selezionate otto storie sul cambiamento della nostra vita grazie al digitale. I racconti più belli e significativi faranno parte della docuserie "Tutto è possibile – Storie di Risorgimento Digitale", che andrà in onda su RaiPlay in autunno.