Economia
Opa Cattolica, rumors: Buffett punta sul rilancio delle Generali
Adesione-ricapitalizzazione: il dilemma del piccolo socio nell'Opa lanciata dalla compagnia di Philippe Donnet sul gruppo scaligero delle polizze
La scommessa è dunque tutta qui: tenere duro, sperando in un rilancio di Generali oppure poi trovarsi un domani a dover mettere mano al portafoglio se il Leone dovesse abbandonare? O è preferibile prendere la palla al balzo e poi magari mangiarsi le mani per un’offerta più allettante dell’ultima ora? Come riportava il Sole 24 Ore, la Fondazione Banca del Monte di Lombardia, detiene una quota del 3,87% che è stata svalutata da 10,85 a 6,75 euro per azione. Sommando le stock di Generali (24,49% della compagnia), il 15,57% che ha già aderito all’Opa e il 3,87% di Fondazione BML – che non avrebbe grandi interessi a tirare sul prezzo – si inizierebbe a vedere il 45% del capitale.
Sarebbe un buon inizio. C’è un ultimo corollario da tenere a mente, anche se ha in pancia asset per oltre 700 miliardi di dollari: si tratta di Berkshire Hathaway, il fondo di Warren Buffett che, tramite la sua General Reinsurance Ag, detiene una quota significativa del capitale di Cattolica. Era il 9,047% ma, dopo l’aumento di capitale dedicato a Generali da 300 milioni complessivi, è sceso intorno al 6%. Il valore di carico è di 7,35 euro per azione, ovvero 60 centesimi in meno per titolo. Si sa che l’oracolo di Omaha non ama perdere soldi e dunque c’è da giurare che venderà cara la pelle.
Con ogni probabilità – come riferiscono fonti accreditate ad Affaritaliani.it – tenterà di strappare un prezzo migliore dal Leone. Ma va tenuta in conto un’ulteriore variabile: cioè che se Buffett dovesse partecipare all’aumento di capitale post fallimento dell’opa dovrebbe mettere mano al portafoglio e, con ogni probabilità, si ritroverebbe un titolo deprezzato non solo rispetto al valore di carico, ma anche rispetto all’offerta di Generali. Un doppio schiaffo che sarebbe difficile da digerire.
D’altro canto, il peso di Buffett è estremamente significativo, perché ha la quota più importante (dopo Generali e le azioni proprie di Cattolica) all’interno della compagnia di assicurazioni e può quindi cercare di muoversi con maggiore determinazione per provare fino all’ultimo a spuntare qualcosa in più. I primi dieci giorni di Opa sono trascorsi senza grandi scossoni. Da qui al 29 ottobre, termine ultimo – salvo proroghe – dell’offerta, potrebbero registrarsi accelerazioni improvvise.