Economia

Oriente Express La Dolce Vita, da Barletta la nuova “scossa” al turismo

L’imprenditore trentenne vuole rilanciare il turismo italiano,  puntando al turismo di qualità. La sua ricetta: hotel e treni di lusso

“l’Italia non è un paese per giovani. Per emergere e ottenere i risultati a cui si ambisce, devi produrre il doppio degli sforzi. In pochi ti considerano o ti prendono sul serio”

Si stenta a credere alle sue parole, guardando la sicurezza con cui parla l’imprenditore trentacinquenne in una delle sale della Soho House di Roma. Uno dei suoi ultimi progetti immobiliari per cui ha scelto Roma (anziché Milano) per inaugurare lo scorso novembre l’ultima sede del prestigioso circolo privato (con sedi già in numerose città internazionali) attraverso il recupero di un vecchio edificio a San Lorenzo, quartiere bohemien della capitale.

Paolo Barletta è l’erede di uno dei più grandi gruppi immobiliari italiani (Gruppo Barletta), fondato da suo padre nel 1953.  In circa 70 anni di storia il gruppo ha messo la sua firma nella realizzazione di oltre 15.000 opere immobiliari, 1 milione di metri quadrati destinati a abitazioni, hotel e centri commerciali, principalmente a Roma e dintorni.

Ma è il futuro e la diversificazione delle attività a cui punta Paolo Barletta da quando ha preso le redini del gruppo nel 2013, a soli 27 anni, in seguito alla morte del padre. Nel 2010, tornato in Italia dopo gli studi negli Stati Uniti e un’esperienza a Dubai, decide di investire nell’azienda di una (allora) sconosciuta coetanea: Chiara Ferragni, divenuta poi in pochi anni l’icona dei millennial italiani e che oggi è a capo di due società oltre ad essere testimonial di marche iconiche come Bulgari.

“Sono orgoglioso – dice Barletta – di aver intercettato e compreso un nuovo trend epocale che stava nascendo nella società e di aver investito su una donna che è alla base di una vera e propria rivoluzione della comunicazione nel settore della moda. Questa esperienza mi ha fatto aprire gli occhi verso l’innovazione”.

È proprio sull’innovazione che da allora Barletta dedica la maggior parte dei suoi investimenti. Nel 2018 fonda Alchimia, società che oggi vale 100 milioni di euro e che ha tra i principali soci Nicola Bulgari. Alchimia, con il suo team di circa 30 persone, finanzia startup e progetti tra Stati uniti, Europa ed Israele nel campo delle nuove tecnologie, dell’Aerospazio, della Moda e della Biomedicina.

Tra le novità che hanno visto la luce grazie ad Alchimia c’è l’App “Ufirst”, l’applicazione lanciata nel 2016 con l’obiettivo di facilitare la gestione di prenotazioni, file e liste d’attesa presso strutture ed uffici pubblici o privati e che ha avuto il suo picco di utilizzo, diventando una delle App più scaricate, durante la pandemia del Covid-19.

La voglia di “anticipare” il futuro lo ha portato a investire anche nel progetto “Hyperloop One”, la startup californiana lanciata nel 2013 da Elon Musk con l’obiettivo di realizzare un treno futurista ad altissima velocità in grado - secondo le intenzioni degli ingegneri assoldati dal miliardario americano - di collegare in trenta minuti i 600 Km che separano Los Angeles da San Francisco.

È con questo spirito che Paolo Barletta vuole che l’Italia diventi capofila di una nuova tendenza, le “Crociere Ferroviarie”. È una delle missioni assegnate alla società “Arsenale”, fondata nel 2020, per cogliere le opportunità offerte dal turismo di fascia alta.

Per questo l’anno prossimo verrà creata una nuova compagnia di treni turistici di lusso, “Oriente Express La Dolce Vita” che coprirà 15 itinerari tra Italia ed Europa. Attraverso 12 percorsi panoramici i treni copriranno 14 regioni italiane con fermate in 131 tra città e comuni caratteristici, con tappe emblematiche nelle Alpi, in Val d’Orcia (Toscana) o lungo la costa della Basilicata.

Paolo Barletta punta ad associare l’esperienza sul treno a quella alberghiera sempre di fascia alta, in partnership con il gruppo francese Accor. In quest’ottica a inizio 2024 a Roma, in un palazzo del XVII secolo a due passi dal Pantheon, verrà inaugurato l’hotel Minerva, un 5 stelle superiore targato “Orient Express”.

“Siamo alla vigilia – afferma Barletta - di un nuovo Rinascimento per Roma che diventerà un punto nevralgico del turismo post-pandemico”. Barletta, attraverso la sua “Arsenale”, intende così colmare la lacuna caratterizzata dalla scarsa presenza in Italia, rispetto ad altri Paesi, di hotel di lusso e di grandi gruppi alberghieri internazionali (7% Italia contro oltre 30% all’estero). “E’ un’eresia – afferma Barletta – considerato il potenziale turistico del nostro paese, che è uno dei più belli al mondo”.

Arsenale stima di investire 800 milioni nell’arco di dieci in oltre 10 progetti. Oltre alla Soho House e all’hotel Minerva a Roma, sono previsti interventi a Venezia (Hotel Rosewood) e altre operazioni in Toscana, nel sud Italia e a Cortina in occasione dei Giochi Olimpici invernali del 2026.