Economia

Pil europeo, subito 10mila euro alle famiglie

di Ezio Pozzati

Una proposta per aumentare il reddito delle famiglie e incrementare il Pil senza fare debito

CONTRIBUTI ALLE FAMIGLIE EUROPEE, AUMENTO DEL PIL EUROPEO SENZA DEBITO PUBBLICO

Questa mattina ho avuto modo di leggere il Rapporto Draghi: “Secondo quanto anticipato dall'ex premier ai 27 ambasciatori Ue, si sviluppa in cinque macro-capitoli: produttività, riduzione delle dipendenze, clima, inclusione sociale e ricette per i singoli settori sulla base dei dieci principali dossier economici che riguardano l'Ue.  Competitività europea, Mario Draghi si riprende la scena: "A Bruxelles servono riforme rapide e senza precedenti".

Ora non sono in concorrenza con il Prof. Draghi e neanche desidero polemizzare, quello che vorrei sottolineare su quanto viene proposto non si tratta solo di semplici riforme che si possono risolvere con delle Direttive, ma la domanda è: servono anche soldi? Dove li trovi? E quanto occorre? Ho provato a fare un calcolo approssimativo il dato del PIL europeo è 2022 e risulta attestarsi sulla cifra dei 14.000 miliardi di euro.

Domanda: uno dei problemi è forse quello di riuscire ad aumentare il PIL? Ebbene si potrebbe pensare a queste soluzioni senza incidere sul Debito delle varie nazioni perché si possono utilizzare Enti e banche di proprietà pubblica per l'emissione di un prestito a scadenza pluriennale sia per i singoli Stati o anche per la sola UE.

Ora, se poi vogliamo essere più sofisticati si potrebbe pensare di utilizzare la Banca Centrale Europea per l'emissione di CBDC  (Central Bank Digital Currency, anche se la Banca Centrale attualmente non ha alcuna autorizzazione; forse potrebbe essere un modo per “collaudarla” e poi pecunia non olet) ossia denaro digitale da utilizzare con carta di credito o con i telefonini.

Perché? Supponiamo di voler aumentare il PIL, abbastanza velocemente, coinvolgendo in un investimento tutte le famiglie europee e l'importo indipendentemente da ogni Stato è uguale per tutti. Questo finanziamento potrebbe essere di € 10.000, esentasse, per circa 200 milioni di famiglie, quale evergetismo di Stato.

Le famiglie sono obbligate a spendere quanto ricevuto in un lasso di tempo ben definito (12/18 mesi) e a determinate condizioni di acquisto e con questo  risultato si può calcolare il moltiplicatore Keynesiano, con la propensione marginale al consumo (PMC), che rappresenta la frazione di reddito aggiuntivo che viene spesa in consumi.

La formula del moltiplicatore Keynesiano è: k = \frac{1}{1 – PMC}k=1−PMC1

Supponiamo che la propensione marginale al consumo in Europa sia 0,8 (un valore tipico). Il moltiplicatore Keynesiano sarebbe: k = \frac{1}{1 - 0,8} = \frac{1}{0,2} = 5k=1−0,81 =0,21 = 5

Quindi, se gli investimenti aumentano di 2.000 miliardi di euro, l’incremento totale del reddito europeo sarebbe: \Delta Y = k \times \Delta I = 5 \times 2.000 \text{ miliardi} = 10.000 \text{ miliardi di euro}ΔY=k×ΔI=5×2.000 miliardi= 10.000 miliardi di euro.

Domanda: dov'è il vantaggio e per chi? I vantaggi li hanno sia le famiglie che si vedono incrementare di un importo significativo le loro entrate, quindi per una volta niente tasse, sia per l'Europa che ricaverà dalla tassazione diretta e indiretta 4.120 miliardi (41,2 % tassazione europea), quindi vengono ripagate le obbligazioni emesse e c'è pure un avanzo di 2.120 miliardi di euro. Sarà applicabile? C'è volontà politica?

Non lo sappiamo, comunque confidiamo nel buon senso e nella capacità dell'analisi dei dati qui esposti. Chiudo con un pensiero di George Horace Lorimer (1867-1937 editore): “è bene avere denaro e le le cose che il denaro può comprare, ma è bene anche, ogni tanto, controllare di essere sicuri di non aver perso le cose che il denaro non può comprare”.