Economia
Pnrr, Corte dei Conti: "Progressi, ma anche criticità". Opposizioni sulle barricate: "Meloni venga a riferire in Aula"
Proteste di tutti i gruppi di opposizione dopo l'analisi della Corte dei Conti e le notizie pubblicate dai giornali sull'intenzione del governo di chiedere una proroga del termine del piano al 2027.

Pnrr, opposizione sulle barricate dopo la relazione della Corte dei Conti
Opposizioni sulle barricate chiedono che la premier Giorgia Meloni venga a riferire in Aula sull'attuazione del Pnrr. Lo hanno chiesto in Aula alla Camera tutti i gruppi di opposizione dopo l'analisi della Corte dei Conti e le notizie pubblicate dai giornali sull'intenzione del governo di chiedere una proroga del termine del piano al 2027. In apertura di seduta sono intervenuti deputati di Pd, M5s, Avs, Azione e Iv. "La presidente del Consiglio faccia un'operazione trasparenza, non è più tollerabile questa situazione", ha detto Piero De Luca del Pd, chiedendo una informativa urgente. Oggi si riunirà la cabina di regia a Palazzo Chigi, la prossima settimana sarà trasmessa al Parlamento la relazione semestrale sullo stato di attuazione "all'interno della quale tutte le risposte chieste potranno essere trovate con la chiarezza che la legge prescrive in questi casi", la replica del sottosegretario all'Economia Freni.
Opposizioni sulle barricate
I dati presentati oggi dalla Corte dei Conti - ha detto De Luca - confermano l'urgenza di un'operazione verità sugli investimenti del Pnrr e sul rispetto della loro realizzazione, sia in termini di spesa che di tempistiche. Finora il governo ha agito nella totale mancanza di trasparenza, con ministri che hanno sempre negato i ritardi, smentiti ora in modo eclatante dalla relazione della Corte. Meloni deve riferire al più presto in Parlamento. Non è più accettabile che il governo continui a nascondere la realtà ai cittadini e alle istituzioni. La Presidente del Consiglio non può più sottrarsi al confronto: riferisca subito sullo stato reale del Piano e spieghi perché il governo continua a rallentarlo e immagina proroghe invece di garantire investimenti concreti e tempestivi per il futuro dell'Italia".
"La a Corte dei Conti dice che ci sono ritardi" e così anche la Ragioneria, sottolinea il pentastellato Mauro Dell'Olio, "dopo che questo governo ha già fatto una operazione di revisione del Pnrr apprendiamo che il ministro ha deciso di chiedere un anno in più ma non sappiamo quello che succederà e abbiamo bisogno di saperlo. Non avete speso quel grande patrimonio che vi è arrivato". "Ci preoccupano le notizie - ha evidenziato Francesca Ghirra di Avs - così come non sia arrivata la relazione sullo stato di attuazione del Pnrr che avremmo già dovuto discutere. Doveva essere una grande occasione per il nostro Paese dopo la tragedia della pandemia ma vediamo una mancanza di trasparenza: è davvero necessario che il governo nella persona della presidente venga qui a chiarire cosa sta succedendo: il fatto che 19 misure del piano siamo a rischio è preoccupante". "L'Italia - ha detto Giulio Cesare Sottanelli di Azione - aspetta per essere competitiva e se non riuscissimo a spendere qui fondi sarebbe un ulteriore danno a questo Paese. Venga il governo a informare il governo ma soprattutto il Paese". "Anche noi ci associamo alla richiesta - ha detto Maria Chiara Gadda (Iv) - perché rischiamo di fare non debito buono ma debito cattivo per cui è bene che in quest'Aula si faccia un chiarimento sullo stato di avanzamento del Pnrr".
La relazione della Corte dei Conti
La Relazione sullo stato di attuazione degli interventi Pnrr e Pnc esaminati nel 2024 dalla Corte dei conti "evidenzia che il raggiungimento degli obiettivi qualitativi e quantitativi è in linea con le previsioni, mentre permangono alcune criticità che richiedono attenzione costante e interventi mirati, soprattutto in vista della scadenza del Piano fissata a giugno 2026". Lo scrive la Corte dei Conti un una nota. Si evidenziano progressi per la digitalizzazione, la transizione ecologica e le infrastrutture mentre minore il progresso, sottolinea la Corte, legato a istruzione, inclusione e salute.
"Sul fronte finanziario, afferma la Corte, i dati della piattaforma ReGiS mostrano un rinvio di spese programmate per il biennio 2023-2024 pari a circa 2,4 miliardi di euro, con un conseguente incremento della spesa di 1,2 miliardi nel 2025 e 680 milioni nel 2026. La carenza di personale negli uffici di rendicontazione e controllo - si sottolinea ancora - ha prodotto un rallentamento sulle verifiche di spesa. Il mancato regolare aggiornamento dei dati sulla piattaforma ReGiS da parte di alcune amministrazioni coinvolte - causa di frequenti disallineamenti tra dati interni e ufficiali - rappresenta, inoltre, un elemento di criticità, soprattutto alla luce della recente normativa, che rafforza le responsabilità nella gestione degli obiettivi Pnrr".
Nel documento si evidenziano - si legge ancora - "i progressi raggiunti per le Missioni 1 (digitalizzazione), 2 (transizione ecologica) e 3 (infrastrutture e mobilità), con livelli di spesa tra il 37% e il 40% delle risorse assegnate (esclusi i crediti d'imposta). Minore il progresso legato, invece, alle Missioni 4 (istruzione), 5 (inclusione e coesione) e 6 (salute), che registrano un avanzamento della spesa pari, rispettivamente, al 25%, 14% e 27% dei finanziamenti destinati". La Corte ha, infine, rimarcato "la particolare delicatezza del tema della sostenibilità della spesa corrente, soprattutto per gli enti locali, vista la necessità di garantire continuità e una gestione efficiente delle opere avviate attraverso una programmazione che assicuri un adeguato supporto finanziario nel medio-lungo periodo, ben oltre il termine del 2026".
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