Economia

Pnrr, il governo chiede altri fondi europei in prestito. Ma non sa spenderli

Roma prenota nuovi fondi in caso di necessità. Andranno sul Repower Eu, un bottino da 77 mld da spartire tra gli Stati che li richiedono

Pnrr, l'Italia rilancia: chiesti altri soldi a debito: tesoretto di 77 mld

Il governo rilancia sul Pnrr, non solo i 209 mld già garantiti dall'Europa ma fermi per le difficoltà di realizzare i progetti. L'esecutivo di centrodestra ha infatti deciso di richiederne altri e attingere ad un tesoretto dell'Ue da 77 mld per i progetti green: il Repower Eu. A fine marzo da Roma come da altre capitali europee - si legge sul Messaggero - è partita una lettera per la Commissione Ue: l'Italia prenota una nuova porzione di fondi europei per la ripresa. Prestiti. In altre parole, debiti, anche se a tassi più vantaggiosi rispetto al debito pubblico. Palazzo Chigi, sotto la regia del ministro agli Affari Ue Raffaele Fitto, è a caccia di fondi per finanziare il Repower Eu, il capitolo aggiuntivo del Pnrr destinato a progetti contro il caro-energia e per la transizione ecologica.

Per gran parte, il nuovo piano "green" della Commissione Ue - prosegue il Messaggero - attingerà dalla quota a prestito del Pnrr che finora gli Stati membri non hanno chiesto per sé, preferendo incassare solo i finanziamenti a fondo perduto, a differenza dell'Italia che con il governo Conte-bis ha prenotato l'intera somma di prestiti a disposizione, circa 120 miliardi di euro. Al momento, ha spiegato lunedì il Commissario Ue all'Economia Paolo Gentiloni, il tesoretto di prestiti inutilizzati ammonta a 77 miliardi. I Paesi Ue hanno tempo fino a fine agosto per decidere se richiedere le rispettive quote o lasciarle nella cassaforte comune. Ebbene, l'Italia è fra i Paesi che hanno scelto di attivare questa opzione. Anche se, ha garantito ieri Fitto dalla Camera, a differenza di altri Stati (la Grecia ha chiesto prestiti per 5 miliardi di euro), Roma non ha indicato cifre esatte.