Economia
Proteste trattori in Europa e Italia, agricoltori contro la Pac: ecco cos'è
I vincoli ambientali sono tra le motivazioni che hanno scatenato le proteste degli agricoltori
Le proteste dei trattori in Europa e in Italia, agricoltori in rivolta contro la PAC. Ecco che cos'è
La Politica agricola aomune (PAC) 2023-2027, con i suoi dieci obiettivi, ha suscitato un'ondata di malcontento tra gli agricoltori europei, arrivando in Italia, dove la protesta negli ultimi giorni è arrivata anche a Roma. Promulgata per promuovere uno sviluppo agricolo sostenibile, economico, sociale ed ambientale, la PAC è ora oggetto di contestazione per la sua apparente disattenzione nei confronti dei primi punti stabiliti dalla Commissione Ue. Ma quali sono i punti chiave della PAC? Dieci gli obiettivi riportati sul sito di Gamberosso.it.
Il primo obiettivo della PAC, garantire un reddito equo agli agricoltori, sembra essere solo un miraggio. Nonostante l'agricoltura rappresenti un settore fondamentale nell'economia europea, con la sua unicità e le sfide che comporta, il reddito agricolo rimane nettamente inferiore rispetto ad altri settori, con una disparità che raggiunge il 40%. La PAC mirava a fornire un sostegno attraverso finanziamenti diretti e misure di mercato, tuttavia, le crisi economiche in vari settori e le pressioni sui margini di profitto pongono gli agricoltori in una situazione totalmente precaria.
Il secondo obiettivo, quello di aumentare la competitività dell'agricoltura è invece minacciato da diversi fattori. L'aumento dei costi di produzione, come l'energia, ha colpito duramente gli agricoltori, mentre gli accordi commerciali bilaterali favoriscono l'importazione di prodotti a basso costo, minando la quota di mercato dei produttori europei. In particolare, l'accordo con il Mercosur solleva timori per il settore agroalimentare europeo, con il rischio di squilibri nell'import/export.
Migliorare la posizione degli agricoltori nella filiera alimentare è il terzo punto, ma questa posizione continua a essere precaria, con forti divari di prezzo tra la produzione e la vendita al dettaglio. Le distorsioni nella catena del valore, spesso imputate alla grande distribuzione organizzata, aggravano ulteriormente la situazione.
L'impegno ambientale della PAC, pur essenziale per contrastare i cambiamenti climatici, è percepito dagli agricoltori come un onere eccessivo. La conseguenza di questi principi è l'adeguamento agli obiettivi del Green deal. Sebbene l'agricoltura sostenibile sia un obiettivo condiviso, gli alti costi di produzione e la riduzione dei consumi complicano l'adeguamento agli standard ambientali. L'introduzione di regolamenti, come quelli sugli imballaggi, solleva preoccupazioni riguardo alla burocrazia e al potenziale impatto sui bilanci delle imprese agricole.
Uno degli aspetti più dibattuti riguarda anche la biodiversità. Gli agricoltori affrontano requisiti sempre più rigidi, come il 4% di superficie da lasciare incolta per favorire la biodiversità e gli ecoschemi che richiedono il 25% dei pagamenti diretti legati a pratiche ecologiche. Anche se la protezione ambientale è essenziale, molti agricoltori trovano che queste misure siano gravose e non sempre compatibili con le esigenze economiche delle loro aziende.
Altro punto di contestazione è l'obiettivo di riduzione dei fitofarmaci e pesticidi. Bruxelles mira a dimezzare l'uso di fitofarmaci pericolosi entro il 2030, ma gli agricoltori denunciano le difficoltà e i costi aggiuntivi che ciò comporterebbe. Alcuni settori chiedono un'estensione dei tempi fino al 2035 per trovare alternative praticabili. Tuttavia, la riduzione dei fitofarmaci può incidere sulla produttività agricola, generando ulteriori preoccupazioni per il reddito degli agricoltori.
Per affrontare le sfide attuali e future, molti guardano alle biotecnologie come una potenziale soluzione. L'introduzione di nuove tecnologie genetiche potrebbe rilanciare il settore agricolo, consentendo agli agricoltori di adattarsi meglio ai cambiamenti climatici e alle esigenze di produzione. Tuttavia, i ritardi nell'adozione di regolamenti unitari sull'uso di queste tecnologie rallentano il progresso e limitano le opportunità per il settore. L'Europa non ha ancora adottato un regolamento unitario sull'uso della moderna genetica (Ngt-Tea) e molti Paesi come l'Italia, stanno facendo pressione perché il comparto possa contare su regole certe in materia di biotech in campo agricolo.
Nel contesto delle proteste agricole in corso, il governo italiano, insieme ad altri governi europei, sta valutando le richieste degli agricoltori e cercando soluzioni per affrontare le criticità della PAC. La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, si è resa disponibe ad ascoltare le istanze del settore agricolo, sottolineando l'importanza di coinvolgere direttamente gli agricoltori nelle decisioni riguardanti la transizione agricola. Durante la sua visita in Giappone, la premier ha detto: "Abbiamo dato attenzione al mondo agricolo, abbiamo fatto il massimo possibile. Sono disposta ad ascoltare le loro istanze". Ha anche aggiunto: "molta rabbia arriva da una lettura ideologica della transizione. Ma questa non è la mia visione, credo che gli agricoltori debbano essere realmente coinvolti nella transizione."
Guardando al futuro, la Commissione UE effettuerà valutazioni periodiche sull'efficacia della PAC e chiederà eventuali aggiustamenti ai governi nazionali. Con oltre 10 milioni di aziende agricole e 17 milioni di lavoratori nel settore, la PAC rappresenta quindi una parte significativa del bilancio dell'Ue, con finanziamenti che superano i 386 miliardi di euro. Oltretutto, l'evoluzione della PAC stessa rimane un punto cruciale per il futuro dell'agricoltura europea e la sua capacità di affrontare le sfide economiche, ambientali e sociali in continua evoluzione.
I dieci obiettivi della Pac
1. garantire un reddito equo agli agricoltori
2. aumentare la competitività
3. migliorare la posizione degli agricoltori nella filiera alimentare
4. agire per contrastare i cambiamenti climatici
5. tutelare l'ambiente
6. salvaguardare il paesaggio e la biodiversità
7. sostenere il ricambio generazionale
8. sviluppare aree rurali dinamiche
9. proteggere la qualità dell'alimentazione e della salute
10. promuovere le conoscenze e l'innovazione