Economia
Putin riconosce il Donbass.Nato prepara sanzioni. Lunedì nero in Borsa a Mosca
Il Cremlino ha riconosciuto i regimi separatisti ucraini di Lugansk e Donetsk. Usa-Ue preparano le sanzioni: in primis l'esclusione delle banche russe da Swift
Secondo quanto spiegato dal Sole 24 Ore, Swift, Society for Worldwide Interbank Financial Telecommunication, è un sistema di messaggistica standardizzata su scala globale da oltre quarant’anni, utilizzato da più di 11.000 soggetti interconnessi, tra banche, gestori di infrastrutture di mercato e autorità pubbliche, nelle loro attività di intermediazione finanziaria globale, rete da cui le banche russe verrebbero quindi escluse. In sostanza, i gruppi di Mosca non potrebbero usare il proprio codice di sicurezza internazionale né verificare i codici standard degli altri operatori: significa essere “declassati” nel sistema di verifica a livello mondiale, con ripercussioni che da una banca finiscono per colpire i clienti della banca stessa, con ramificazioni imponderabili. Lanciata contro la Russia, può ritornare indietro e colpire i mercati finanziari mondiali come un boomerang.
E ciò dimostra il nervosismo odierno delle Borse. E del listino moscovita in primis, piazza azionaria che oggi ha vissuto un vero e proprio lunedì nero. Stesso copione per il rublo sui mercati valutari. Il Rts, l'indice principale della piazza azonaria di Mosca, denominato in dollari, ha chiuso in calo del 13,21% a 1.207,50 punti, mentre l'IMoex, denominato in rubli, ha ceduto il 10,5% a 3.036,88 punti. Entrambi hanno finito poco sopra i minimi di giornata.
Forte calo anche per la valuta russa: nel corso della seduta ha superato brevemente la soglia dei 90 rubli per euro (90,3) prima di stabilizzarsi a circa 89,5 rubli per euro. Contro il biglietto verde, la valuta russa ha raggiunto un picco di 79,7 per dollaro prima di scendere a 79,1 rubli per dollaro. Caduta che ha spinto il ministero delle Finanze ad annullare le aste di titoli Ofz in calendario domani e dopodomani. Salito anche il costo per assicurarsi dal rischio di insolvenza sul debito russo a cinque anni: i contratti derivati Cds (credit default swap), termometro del livello di rischio percepito dai mercati finanziari, balzano a 327 punti base, oltre la soglia di 300, per la prima dall'aprile 2016, in piena crisi del rublo.
@andreadeugeni
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