Economia

Raggi-Salvini: "Avvieremo una collaborazione proficua"

La Raggi: "Per chiudere un campo non ci vogliono due giorni"

Raggi-Salvini: "Avvieremo una collaborazione proficua"

Concluso il primo incontro fra Matteo Salvini e Virginia Raggi, nel corso del quale i due si sono confrontati sulla questione relativa ai campi rom.

"Abbiamo parlato della polizia locale, vorremo riuscire a colmare il gap delle unità, abbiamo parlato del tema dei roghi tossici con un supporto delle forze dell'ordine. C'è intesa sui temi di cui abbiamo parlato, avvieremo una collaborazione proficua". Così la sindaca di Roma Virginia Raggi riporta alla fine dell'incontro con il ministro dell'Interno.

Salvini, durante la riunione, torna a parlare dello sgombero del Camping River di Roma, fermato ieri dalla decisione della Corte dei diritti umani di Strasburgo. “Non sarà la corte europea di Strasburgo a bloccare il ripristino della legalità”, queste le parole del vice presidente del consiglio. Uno stop, quello relativo al Camping River, che durerà sino a venerdì , in attesa di ulteriori chiarimenti sulle alternative offerte agli abitanti del campo.

La Raggi: "Per chiudere un campo non ci vogliono due giorni"

Noi chiediamo semplicemente parità di diritti e doveri – continua Matteo Salvini -  i bambini devono andare a scuola, le auto devono essere assicurate e va fatta la dichiarazione dei redditi. Bruciare le cose con dei roghi tossici non fa parte della legalità”. Completamente d’accordo la sindaca di Roma che aggiunge: “Chi pensa che per chiudere o superare un campo ci vogliano due giorni o non conosce la situazione o è in malafede. Nella capitale questa situazione dura da 10 anni. Noi stiamo andando avanti. È un percorso mai tentato prima, dimostra che questa amministrazione è dalla parte della legalità e delle persone fragili”.

Il ministro dell’Interno ha poi continuato parlando delle problematiche relative a che continua a vivere nell’illegalità: “Le presenze Rom in Italia superano le 150 mila persone, i problemi sono legati a 30 mila persone che si ostinano a vivere nei campi. Il problema è chi si ostina a vivere nella illegalità, questa sacca di minoranza e parassitaria, potrebbero anche essere svedesi o esquimesi”.