Renault, tandem per il dopo-Ghosn. Francia e Giappone fanno quadrato
Si punta al tandem Lagayette-Bollore' dopo arresto l'Ghosn per guidare il colosso Renault-Nissan. Per Parigi e Tokyo l'alleanza non è in discussione
Il consiglio di amministrazione di Renault, dopo l'arresto del presidente e amministratore delegato, Carlos Ghosn, dovrebbe puntare sul tandem ad interim formato dall'amministratore indipendente Philippe Lagayette e il numero due del gruppo automobilistico, Thierry Bollore', lontano cugino di Vincent Bollore'. Lo riporta l'agenzia francese Afp citando fonti vicine al dossier. Il cda della casa automobilistica si riunira' questa sera per riorganizzare la governance alla luce dell'arresto in Giappone di Ghosn. In un colloquio con France Info, il ministro dell'Economia, Bruno le Maire, ha detto che Ghosn non e' piu' 'nelle condizioni di dirigere il gruppo', chiedendo che venga nominata 'una direzione a interim'.
'Non chiederemo al cda l'uscita ufficiale di Carlos Ghosn per una semplice ragione: non abbiamo le prove' della sua colpevolezza. Ghosn e' accusato in Giappone di non aver dichiarato tutti i suoi proventi come presidente e fino allo scorso anno ceo di Nissan Motors e di aver usato fondi aziendali per fini personali. Tuttavia, ha continuato Le Maire, la responsabilita' dello Stato e' di assicurare 'la stabilita' di Renault' e il 'consolidamento dell'alleanza' con Nissan, ha aggiunto il ministro. Lo Stato francese e' azionista di peso di Renault.
E Parigi e Tokyo rassicurano immadiatamente il mercato riaffermando il loro "importante sostegno" all'alleanza fra i due colossi automobilistici. Il messaggio è arrivato, dopo una consultazione telefonica, con un comunicato congiunto del ministro delle Finanze Bruno Le Maire e del suo omologo Hiroshige. Le Maire e Seko si sono consultati telefonicamente.
Intanto, sul mercato del credito stanno arrivando i primi contraccolpi della bufera che si è abbattuta sul vertice del gruppo. S&P Global Ratings ha messo sotto credit watch con implicazioni negative il rating di Nissan, al momento confermato ad "A". L'agenzia di rating ritiene che "la redditivita' della societa' potrebbe indebolirsi in modo sostanziale negli anni fiscali 2018 e 2019, uscendo dai livelli di tolleranza per l'attuale valutazione, se i presunti danni della vicenda all'immagine del brand Nissan saranno sufficienti a deprimere in modo grave le vendite o a nuocere all'allenza con Renault e Mitsubishi".
S&P si riserva di esaminare l'effettivo impatto della vicenda sulle prospettive della societa' e quindi di decidere su un'eventuale modifica del rating: "Se ci fosse un downgrade, sarebbe probabilmente di un notch", si precisa. Sono state messe sotto credit watch negativo anche le controllate di Nissan all'estero.
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