Economia

Roberto Garofoli sbarca nella City. Si presenta alla business community

E' il Capo di Gabinetto del Ministro dell'Economia Giovanni Tria

Roberto Garofoli, giudice del Consiglio di Stato e Capo di Gabinetto del Ministro dell'Economia e delle Finanze Giovanni Tria, si presenta il prossimo 12 novembre alla business community londinese.

L'ANNUNCIO DEL BUSINESS CLUB ITALIA

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Breakfast con Roberto Garofoli e Andrea Zoppini
12 novembre 2018 - 08.15 per le 08.30

Carissimi Amici,

con gran piacere il 12 novembre saranno nostri ospiti il Professor Roberto Garofoli, Capo di Gabinetto del  Ministro dell’Economia Giovanni Tria, ed il Professor Avvocato Andrea Zoppini. Con l’occasione i nostri ospiti presenteranno il loro ultimo libro “Manuale delle Societa’ a partecipazione pubblica”.

L’incontro avrà luogo presso il Wax Chandlers Hall,  6 Gresham Street, London EC2V 7AD e inizierà alle ore 8.30 e si concluderà entro le ore 10.00.

Il costo è di £ 25 per gli Ospiti.

Roberto Garofoli, nato a Taranto il 20 aprile 1966, è un magistrato italiano, giudice del Consiglio di Stato, Capo di Gabinetto del Ministro dell'Economia e delle Finanze, Giovanni Tria, e condirettore della Treccani Giuridica.

Laureatosi in giurisprudenza presso l'Università di Bari, Garofoli ha vinto un concorso in magistratura nel 1994, essendo poco dopo assegnato, in qualità di giudice penale e civile, ai tribunali di Taranto e Trani, presso i quali ha trattato anche procedimenti di mafia.

Entrato nel 1999 al TAR della Puglia, è risultato nello stesso periodo primo al concorso per magistrati del Consiglio di Stato, in cui poi ha preso servizio nelle sezioni giurisdizionali e consultive. Presidente di Sezione del Consiglio di Stato è attualmente "fuori ruolo".

È autore di numerose opere monografiche, curatore di trattati e opere collettanee. È stato inoltre docente dell'Università LUISS Guido Carli.

Direttore della rivista mensile "Neldiritto" (Neldiritto editore), ha curato, a quattro mani con Giuliano Amato, un volume sull'amministrazione pubblica italiana, intitolato “I Tre assi” e citato nella dottrina giuridica.

Garofoli ha ricoperto incarichi istituzionali in sei governi della Repubblica italiana, collocato fuori ruolo dalla magistratura:

Capo di Gabinetto del Ministero dell'economia e delle finanze nel Governo Conte (in carica).   
Capo di Gabinetto del Ministero dell'economia e delle finanze nel Governo Gentiloni.   
Capo di Gabinetto del Ministero dell'economia e delle finanze nel Governo Renzi (al Ministero ha rinunciato al compenso aggiuntivo previsto dall'incarico rispetto alla sua retribuzione da magistrato)

Su incarico del Ministro Padoan ha coordinato, tra gli altri, il tavolo di lavoro congiunto con l'ANAC che ha stilato la direttiva anticorruzione nelle società partecipate del Ministero (alle regole per le società quotate lavora un tavolo tecnico con la Consob) e quello sulle fondazioni bancarie che stila il protocollo d'intesa tra il Ministero dell'Economia e l'associazione rappresentativa delle fondazioni bancarie, l'ACRI. Tale ultimo accordo ha l'obiettivo di svincolare le fondazioni dalla banche conferitarie facendone istituzioni no profit che dalla gestione del patrimonio ricavino le risorse da destinare ai fini statutari.    Segretario generale della Presidenza del Consiglio dei ministri e Presidente della Commissione per l'elaborazione di misure di contrasto, anche patrimoniale, alla criminalità nel Governo Letta (la definizione di "economia criminale" contenuta nel Rapporto è stata citata dal Governatore della Banca d'Italia, Ignazio Visco, audito dalla Commissione Parlamentare Antimafia nel gennaio 2015). La Commissione, di cui hanno fatto parte, tra gli altri, i magistrati Nicola Gratteri e Raffaele Cantone, ha lavorato a titolo gratuito redigendo il rapporto "Per una moderna politica antimafia - Analisi del fenomeno e proposte di intervento e riforma" presentato dallo stesso Garofoli assieme a Enrico Letta e Angelino Alfano a Palazzo Chigi. Tale rapporto ha proposto una serie di misure (descritte nella prefazione) volte a: aggredire i patrimoni, incidendo sulle disponibilità economiche delle mafie; assicurare un'efficace gestione e destinazione dei beni sottratti alle organizzazioni mafiose; ostacolare le infiltrazioni nell'economia legale; incidere sui legami con le Istituzioni; rafforzare l'apparato repressivo e a migliorare l'efficienza del sistema processuale; incidere sul contesto economico e sociale.    Capo di Gabinetto del Dipartimento della funzione pubblica, con il ministro Filippo Patroni Griffi, e Coordinatore della Commissione ministeriale per l'elaborazione di misure per la trasparenza, la prevenzione e il contrasto della corruzione nel Governo Monti. La Commissione, di cui hanno fatto parte tra gli altri il magistrato Raffaele Cantone e i docenti universitari Bernardo Giorgio Mattarella, Francesco Merloni, Giorgio Spangher, ha prodotto il rapporto "La corruzione in Italia - Per una politica di prevenzione" contenente un'analisi del fenomeno corruttivo, profili internazionali e proposte di riforma della legislazione sul tema. Tra i dati riportati nel Rapporto, il ranking dell'Italia nella classifica mondiale della corruzione percepita (69°), l'aumento del 40% del costo delle grandi opere, il calo delle denunce e delle condanne per corruzione, l'analisi del tasso potenziale di crescita dell'economia italiana in assenza di fenomeni corruttivi (oltre il triplo a breve termine e il doppio a lungo termine nel periodo 1970-2000). Molti degli interventi preventivi proposti sono confluiti nella legge anti-corruzione (Legge 6 novembre 2012, n. 190, cosiddetta Legge Severino) e nel Decreto Legislativo sulla trasparenza amministrativa del 14 marzo 2013, n. 33.    Capo dell'Ufficio legislativo del Ministero degli affari esteri con il ministro Massimo D'Alema nel Governo Prodi II.    Componente della Commissione istituita dal governo Berlusconi IV presso il Consiglio di Stato per l'elaborazione del Codice del processo amministrativo, approvato con d.lgs 2 luglio 2010 n. 104 ed entrato in vigore il 16 settembre dello stesso anno.

Garofoli ha coordinato nel 2011 il progetto nazionale “Unità ed eguaglianza”, incluso nel programma ufficiale delle celebrazioni per il 150° Anniversario dell’Unità d’Italia.