Ryanair, ferie e malattie non pagate. La dura vita dei piloti a partita Iva
A Ryanair la cancellazione di 2.100 voli costerà almeno 25 milioni di euro, ma il rischio vero è perdere la gara per Alitalia
Immaginate cosa potrebbe capitare nel caso in cui un domani piloti e personale di volo Alitalia decidessero di sfidare O’Leary, che da parte sua oltre a dichiarare che Alitalia “avrà un futuro luminoso” solo nel caso in cui “i dipendenti cambieranno modo di lavorare in futuro” ha anche aggiunto che “non tollereremo scioperi frequenti e persone nullafacenti”, scioperando e ricorrendo ai tribunali italiani per risolvere le controversie sul lavoro.
Resterebbe poi da capire che fine farebbero aerei e personale che Ryanair non rileverebbe: gli aerei si possono vendere o affittare anche singolarmente, ma per il personale si creerebbe un inevitabile problema di esuberi. Per questo non è un segreto che a Roma in molti facciano il tifo per Lufthansa (peraltro già sollecitata dal governo tedesco a intervenire nel salvataggio di Air Berlin), visto anche che Air France-Klm pare essersi definitivamente defilata.
Così alla fine l’infelice gestione delle ferie arretrate del personale e certe pose “da duro” di Michael O’Leary potrebbero costare a Ryanair molto più dei 25 milioni di euro messi in preventivo mentre il titolo, che sul listino di Dublino oggi rimbalza di un paio di punti percentuali a 17 euro per azione dopo un minimo di 16,74 euro toccato ieri, restando comunque un euro per azione al di sotto della chiusura di mercoledì scorso (prima che esplodessero le polemiche), potrebbe perdere ulteriormente quota.