Economia
Salini Costruttori, assolto l'ex presidente Simonpietro Salini
Simonpietro Salini è stato assolto dal reato di "illecita influenza sull'assemblea" perché "il fatto non sussiste. Il vice procuratore onorario aveva chiesto per l'ex presidente della 'Salini Costruttori' (che nel 2014 si è fusa con Impregilo) una condanna a sei mesi di reclusione, ma il giudice Ilaria Freddi della prima sezione del Tribunale penale ha ritenuto di assolverlo.
A Salini veniva contestato di aver "abusato della sua funzione di presidente dell'assemblea" dei soci quando, nell'adunata del 2 maggio 2012, aveva deciso di "non computare i voti dei soci di minoranza (…) asserendo che (...) fossero in conflitto di interessi con la società". In quell'assemblea il socio di maggioranza, ovvero il ramo della famiglia romana che fa capo a Simonpietro Salini, aveva deciso la distribuzione pro-quota delle azioni ("proprie") detenute dalla stessa società. Tale decisione venne contestata dal socio di minoranza Sapar che fa capo al ramo familiare di Franco Salini.
Questa manovra sulle azioni proprie sarebbe servita, in sostanza, a ottenere la maggioranza per 'conquistare' il gruppo Impregilo. Cosa che è poi accaduta con la fusione che ha dato vita al gruppo Salini Impregilo. Il progetto è stato per lungo tempo avversato dai soci di minoranza "senza un valido motivo" ha ricordato l'avvocato Grazia Volo, legale dell'imputato e da poco nel cda della società, all'interno di un clima tra le due fazioni familiari che era già molto teso da anni e improntato da "profonda invidia" del ramo familiare 'minore'. Durante l'arringa l'avv.Volo ha anche ricordato la circostanza nella quale un componente della famiglia minoritaria aveva tirato una "bottigliata di vetro in testa" all'allora amministratore della società "per esprimere il suo dissenso" sull'operato dell'ad.