Economia
Salini, ok di Cdp a Progetto Italia. Il presidente: "Diamo vita a un sogno"
Disco verde di Cassa Depositi e Prestiti al polo delle costruzioni italiano. Il Cda di Cdp ha dato il via libera all'intervento nel Progetto Italia. La controllata Cdp Equity ha assunto un impegno, subordinato alle condizioni usualmente previste, di sottoscrizione fino a 250 milioni di euro nell'ambito di un aumento di capitale. L’operazione, spiega una nota di Cdp, è “aperta a tutti i soggetti industriali che intendono parteciparvi e assume una valenza di sistema e contribuisce alla costituzione di un player nazionale capace di competere sui principali mercati internazionali. Essa inoltre contribuira' alla realizzazione di progetti infrastrutturali strategici per il Paese e al rafforzamento, lungo tutta la filiera, delle eccellenze presenti, a beneficio anche delle piccole e medie imprese”.
Capofila del Progetto Italia è Salini-Impregilo che oltre ad aver sottoscritto un accordo di investimento con la controllata del Tesoro guidata da Fabrizio Palermo ha raggiunto un’intesa anche con il secondo con tre delle principali istituzioni finanziarie italiane.
Il Progetto Italia presenta dei solidi razionali industriali che supportano crescita dimensionale e profittabilità e rafforzano la struttura finanziaria, prerogative, queste, già riflesse nel Piano Industriale di Salini Impregilo ma attuate con una tempistica più stringente. In particolare, spiega il gruppo Salini, il Progetto Italia mira a realizzare: l'aggregazione con altri operatori italiani del settore caratterizzati da eccellenze industriali in diversi segmenti del mercato delle costruzioni e delle infrastrutture; una maggiore efficienza per il gruppo, attraverso le economie di scala e la riduzione della volatilità del portafoglio commesse; il rafforzamento competitivo, attraverso l'aggregazione di competenze specialistiche al fine di: consentire la leadership in varie asset class, sfruttare al meglio le opportunità di mercato a livello globale – 630 miliardi di progetti infrastrutturali attesi nel prossimo triennio – e implementare una bidding strategy molto più efficace e tendente al de-risking del portafoglio; le economie di scopo (aumento delle competenze del Gruppo), con effetti positivi sull'efficacia nella gestione operativa, facendo leva su un'ampliata competenza tecnica, in particolare su asset class ad elevata complessità; la maggiore patrimonializzazione e flessibilità finanziaria che permetterà l'espansione della capacità di investimento in nuove tecnologie, nell'health & safety e, più in generale, nell'innovazione di processo; una maggiore attrattività del Gruppo per i talenti e il capitale umano.
Il Progetto Italia rappresenta altresì un'opportunità di rafforzamento per il settore delle costruzioni in Italia (strategico per il Paese – circa l'8% del PIL nazionale – ma fortemente frammentato) e per la sua filiera, riavviando svariati progetti attualmente bloccati sul territorio nazionale (circa 36 miliardi di opere bloccate sopra Euro 100 milioni di valore) e mettendo in sicurezza quelli pianificati per il prossimo triennio, con conseguenti benefici in termini di Pil e occupazione. A supporto del Progetto Italia e del proprio piano industriale, Salini Impregilo ha previsto un pacchetto finanziario articolato come segue: aumento di capitale per un importo complessivo di 600 milioni di euro, senza diritto di opzione e offerto in sottoscrizione a investitori istituzionali; linee di credito.
Intanto, il cda di Astaldi informa di avere ricevuto da Salini la lettera di conferma dell'offerta di investimento presentata alla societa' lo scorso 15 luglio, a supporto della proposta di concordato in continuita' diretta e del piano presentati dalla stessa Astaldi nell'ambito del procedimento avviato al tribunale di Roma. L'offerta Salini Impregilo, si legge nella nota diffusa da Astaldi, resta condizionata all'ammissione al concordato entro il 30 settembre 2019, al positivo esito della proposta concordataria entro il 31 marzo 2021, all'assenza di eventi che mettano a rischio la fattibilita' del piano economico-finanziario di continuita' della societa', fermi restando il rispetto delle norme in materia antitrust e l'assenza della previsione di impegni, condizioni od obblighi collegati a carico delle due imprese. Preso atto della conferma ricevuta, prosegue il comunicato, il cda di Astaldi ha pertanto deliberato di presentare al tribunale di Roma la documentazione necessaria collegata.
"Di fronte alla crisi che il settore sta vivendo in Italia abbiamo deciso di aprire un tavolo con tutti gli interlocutori - aziende, banche e istituzioni - per dare vita a quello che io considero un sogno: la realizzazione di un polo nazionale delle costruzioni con ambizioni globali, che unisca competenze diverse e dia la possibilità di competere alla pari con i grandi attori internazionali", ha scritto ai dipendenti di tutto il gruppo il presidente Pietro Salini.