Sondaggio di EY-Ipsos sorprendente: in Italia è alto l'ottimismo sul digitale
EY-Ipsos, il sondaggio sulla digital transformation in Italia: imprese e famiglie sono più ottimiste sul futuro del Paese
I risultati sorprendenti del sondaggio di EY-Ipsos sulla trasformazione digitale: cosa pensano imprese e famiglie
Cresce l'ottimismo degli italiani e delle imprese sulla trasformazione digitale in Italia. E' quanto emerge da un sondaggio sulla digital transformation condotto da EY in collaborazione con Ipsos presentato oggi in anteprima a Milano, che sarà illustrato integralmente nell’ambito dell’undicesima edizione dell’EY Capri Digital Summit, in programma il 3-4-5 ottobre a Capri.
I risultati sono stati illustrati da Nando Pagnoncelli, Presidente di Ipsos in Italia e da Donato Iacovone, AD di EY in Italia e Managing Partner dell’Area Mediterranea.
Sullo sfondo, un grande processo di trasformazione tecnologica del Paese che coinvolge anche le percezioni della popolazione e delle imprese sulla digitalizzazione. L'obiettivo dello studio condotto dalla società di ricerca Ipsos con EY è quello appunto di registrare le opinioni di imprese e famiglie rispetto alla trasformazione digitale, tenendo conto anche delle ricerche statistiche ufficiali.
Sondaggio di EY-Ipsos: l'intervista di Affaritaliani.it al presidente di Ipsos Italia, Nando Pagnoncelli
VIDEO - Nando Pagnoncelli, presidente di Ipsos Italia: la trasformazione digitale piace agli italiani
I dati dimostrano che si restringe la forbice tra dubbiosi e fiduciosi circa il futuro del Paese: il 38% della popolazione si dichiara ottimista, e solo il 36% pessimista (mentre il saldo non si esprime). Il 23% pensa che il peggio debba ancora arrivare, il 29% pensa invece che il peggio sia ormai alle nostre spalle. Il miglioramento del clima non si riflette però, ancora, sul comportamento di consumo degli italiani, che resta in sostanza allineato rispetto all'inizio dell'anno.
Interessante notare che il 42% delle persone intervistate in 18 Paesi del mondo ha un’opinione positiva dell’Italia. L'Italia risulta così, purtroppo, più apprezzata all'estero che dentro i confini. Pur a fronte di una scarsa fiducia degli italiani nei soggetti istituzionali, registriamo oggi il più alto livello di fiducia nelle imprese, in particolare le pmi.
Prosegue anche l'espansione dell'uso di internet tra gli italiani: secondo i dati Istat, oggi due italiani su tre sono connessi a internet e uno su due si collega quotidianamente. Il 30% delle famiglie ancora non è connesso, ma laddove c’è un collegamento si tratta di connessioni di alto livello (per lo più, a banda larga). Anche la consapevolezza delle competenze digitali è di segno positivo: oggi il 38% degli utenti si dichiara un esperto di nuove tecnologie e il 53% nella media.
L’impatto dei processi di trasformazione digitale è forte su molti ambiti della vita quotidiana, ma gli effetti negativi percepiti sono ancora più alti rispetto a quelli positivi. In particolare, c’è preoccupazione nel nostro Paese rispetto all’affidabilità delle notizie (anche se il 52% degli italiani si ritiene in grado di riconoscere le fake news). Dove emergono le maggiori criticità prodotte dalla digitalizzazione? Sulle relazioni sociali, ma anche sulle relazioni affettive e familiari.
Quanto alle aziende, nell’ultimo triennio, un’azienda su due ha investito sulla digitalizzazione: soprattutto nelle aree della sicurezza informatica, dei social media e cloud computing. Ci sono segnali di crescita, ma secondo l'Istat il 55% delle imprese italiane ha un livello di digitalizzazione molto basso e il 32% basso, soprattutto nelle aziende più piccole.
La trasformazione digitale registra dunque atteggiamenti prevalentemente ottimistici negli italiani, con la percezione di effetti potenzialmente positivi sulla semplificazione del lavoro e sull'organizzazione aziendale. Ma non sono da sottovalutare gli ampi margini di crescita delle imprese italiane che sapranno mettersi al passo con l'avanzamento tecnologico.
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