Economia

Starace: “Pronto a svolgere un altro mandato, il governo lo sa già”

di Marco Scotti

Il ceo di Enel ad Affari: "Il governo sta lavorando bene. Con l'impianto di Catania possiamo creare fino a 50mila posti di lavoro"

Starace ad Affari: “Sono pronto a restare”

“Ho già detto di essere disponibile per un altro mandato, il governo lo sa già”. Non usa mezzi termini Francesco Starace, amministratore delegato di Enel, che in un’intervista ad Affaritaliani.it – in occasione del lancio del nuovo polo energetico dell’azienda a Catania – conferma la sua intenzione di restare in sella all’azienda con la più alta capitalizzazione di mercato. La Gigafactory 3Sun di Catania, che entro il 2024 sarà la più grande fabbrica di pannelli solari d’Europa, con una capacità produttiva di 3GW all’anno, e utilizzerà una tecnologia innovativa unica al mondo, sarà sviluppata nella periferia di Catania, città che non a caso viene definita la più innovativa del Mezzogiorno.

Ma il tema delle nomine rimane di grandissima attualità. Entro la fine di marzo, infatti, il governo dovrà presentare le liste per il rinnovo dei consigli di amministrazione delle principali società partecipate come Eni, Enel, Poste Italiane, Leonardo, Terna ed Enav. 

 

 

In molti danno per conclusa l’esperienza di Starace al timone dell’azienda, pronto a essere sostituito da Stefano Donnarumma. Ma voci insistenti raccontano due trend in fase di evoluzione: il primo, che l’attuale ad è tutt’altro che intenzionato a cedere lo scettro. E questo perché le accuse che gli vengono mosse – principalmente di aver aumentato l’indebitamento da 60 a 105 miliardi in nove anni – sono da ritenere inesatte perché nel frattempo sono stati profusi investimenti per la transizione green e per completare l’acquisizione di Endesa, la più grande operazione di M&A a livello europeo in campo energetico.

Il secondo punto è che il nome di Donnarumma è uscito un po’ troppo in anticipo, con un meccanismo atipico visto che si rischia che entri papa ed esca cardinale dalle decisioni del governo e del Mef. È come se si fosse scelto di “bruciare” un nome sull’altare dell’esigenza di tenere coperto quello che alla fine potrebbe mantenere il suo posto. Sarà davvero così o, invece, con il rasoio di Occam, la soluzione più semplice è da ritenersi la più indicata? Si vedrà.

Starace, nel corso dell’intervista, ha anche applaudito all’operato del governo in materia di appoggio al sistema energetico e industriale. E ha ricordato che i pannelli solari, che verranno prodotti a Catania, essendo realizzati in silicio, liberano dalla dipendenza dalle cosiddette terre rare. A regime verranno sviluppati circa 50mila posti di lavoro.