Economia

Stellantis, i sindacati massacrano Tavares: "Marcio, cacciatelo". Ora palla a John Elkann

di Redazione Economia

Negli USA, la situazione è aggravata dalla mancata riapertura di una fabbrica in Illinois, nonostante i finanziamenti dell'amministrazione Biden

Stellantis, Tavares nel mirino dei sindacati 

Carlos Tavares si trova al centro di una nuova tempesta. Da Stati Uniti e Francia emergono critiche severe nei confronti del CEO di Stellantis. Shawn Fain, presidente dell'UAW, il sindacato dei lavoratori automobilistici, ha recentemente affermato in un video che il problema non sono i lavoratori, bensì Tavares. Secondo Fain, le vendite e i profitti di Stellantis sono in calo, mentre gli stipendi dei dirigenti rimangono elevatissimi.

Fain ha descritto Tavares con il termine "rotten", cioè "marcio", accusandolo di non rispettare importanti parti dell'accordo contrattuale con l'UAW e di concentrarsi su aspetti meno rilevanti, danneggiando vari stakeholder dell'azienda. Ha anche evidenziato come, a differenza di GM e Ford che stanno performando bene, Stellantis stia affrontando un crollo di vendite e profitti, mentre Tavares ha ottenuto un aumento salariale del 56%, diventando il CEO più pagato al mondo.

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Negli USA, la situazione è aggravata dalla mancata riapertura di una fabbrica in Illinois, nonostante i finanziamenti dell'amministrazione Biden, e dai licenziamenti di 2.450 lavoratori a Detroit dovuti al pensionamento del pick-up Ram 1500. Inoltre, a Trenton si è dovuto interrompere la produzione di motori a causa di un eccesso di produzione.

Fain ha affermato che se un qualsiasi lavoratore avesse performance simili a quelle di Tavares, verrebbe licenziato. Ha inoltre criticato la politica di Stellantis di ridurre il personale e aumentare i prezzi, permettendo a dirigenti come Tavares di ricevere stipendi più alti. Ha enfatizzato che Stellantis ha ricevuto investimenti sia dagli americani sia dai lavoratori e dai consumatori, e ha sottolineato la necessità di un cambiamento partendo dalla leadership.

Anche in Francia i sindacati hanno espresso preoccupazioni simili, criticando l'alto stipendio di Tavares e accusandolo di voler danneggiare l'industria automobilistica francese per aumentare i profitti e arricchire gli azionisti. Nonostante ciò, ufficialmente Stellantis non ha intenzione di cambiare il suo CEO, ma le tensioni sono palpabili, soprattutto considerando che lo Stato francese è il terzo azionista del gruppo e ha già espresso critiche verso la retribuzione di Tavares.

La situazione si complica ulteriormente con una class action avviata da azionisti americani contro l'azienda, coinvolgendo Tavares e la CFO Natalie Knight. Secondo la denuncia presentata il 15 agosto al Tribunale federale di Manhattan, Stellantis avrebbe manipolato il prezzo delle sue azioni durante il 2024, fornendo valutazioni troppo ottimistiche su vari aspetti aziendali. L'azienda ha respinto tutte le accuse con una nota ufficiale.