Economia

Stellantis: Landini, 'incentivi non hanno funzionato, aumentata cassa integrazione'

di Redazione

Stellantis: Sbarra, 'a Tavares diciamo che serve serietà, non basta chiedere incentivi'

Stellantis: Landini, 'incentivi non hanno funzionato, aumentata cassa integrazione'

''Stellantis ha fatto tagli da anni, ha ridotto 12 mila posti lavoro, anche nella ricerca e lo sviluppo. Preferisce produrre in altri paesi, ridimensionando la produzione oggi sotto 300 mila auto in Itali. E' una situazione drammatica e la gigafactory è stata rinviata. Dobbiamo ragionando il cambiamento della mobilità e bisogna programmare il futuro che deve coinvolgere i governi di tutta Europa. Stiamo chiedendo che il governo apra un tavolo sull'auto a Palazzo Chigi. Gli incentivi il governo li ha dati per 950 milioni di euro, ma è aumentata la cassa integrazione e cala la produzione è in discesa da anni''. Lo sottolinea il leader della Cgil, Maurizio Landini, in un'intervista a 'Radio 24'.

Stellantis: Sbarra, 'a Tavares diciamo che serve serietà, non basta chiedere incentivi'

Il numero uno della Cisl, Luigi Sbarra, commenta in un'intervista a 'Libero' l’audizione di ieri del nuovo numero uno di Stellantis Tavares in Parlamento. “A Tavares diciamo che serve serietà. Non basta richiedere nuovi incentivi. Il sostegno pubblico deve arrivare a valle di un piano industriale adeguato e in linea con gli impegni presi da Stellantis. Il 18 ottobre saremo a Piazza del Popolo a Roma con i lavoratori del gruppo per chiedere coerenza e rispetto. Si parlava di nuovi modelli. Si garantiva un investimento e una crescita forte della produzione, con la prospettiva della saturazione degli impianti italiani e la salvaguardia dei posti di lavoro diretti e dell’indotto Qui invece vediamo solo aumentare le sofferenze, in ogni stabilimento, come dimostra anche il congelamento a Termoli della Gigafactory. Parliamo di 25mila posti di lavoro a rischio a causa di un atteggiamento cinico e miope di Stellantis. Ecco perché - sostiene il sindacalista - serve subito un segnale. E lo diciamo anche al Governo, che è stato regista e garante di quell’accordo, e che ora deve far valere le sue prerogative dopo decenni di incentivi fiume”.

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