Economia

Supermercati? No, gli italiani preferiscono fare la spesa nei discount

La spesa low cost, nel 2022, secondo i dati Coldiretti è cresciuta del 9,7%. I rincari spingono la gente a cercare promozioni e sconti alimentari

Gli italiani preferiscono i discount ai supermercati. La spesa low cost cresce del 9,7% del 2022

Supermercati? No, gli italiani preferiscono i discount. Secondo i dati Istat riportati da Coldiretti, nei primi nove mesi del 2022 gli italiani hanno preferito fare la spesa nei discount alimentari piuttosto che negli ipermercati e supermercati. I discount, infatti, hanno registrato una crescita del 9,7% sul 2021, “contro” i +5,2% e +3,6% rispettivamente di ipermercati e supermercati. Tuttavia in generale sono gli esercizi specializzati ad aver registrato il maggiore incremento del 9,1% year-over-year rispetto a quelli non specializzati che sono aumentati del 5,3%.

La crescita del consumo low cost “evidenzia la difficoltà in cui si trovano le famiglie italiane che, spinte dai rincari, orientano le proprie spese su canali a basso prezzo rinunciando anche alla qualità”, spiega in una nota Coldiretti

Nell’attuale periodo storico caratterizzato da un’alta inflazione e costi sempre maggiori su tutta la filiera alimentare, gli italiani sono “affamati” e sempre in cerca di sconti e promozioni per diversi prodotti, cambiando senza rimorsi le “location” di acquisto per trovare l’offerta più conveniente. Secondo il valore stimato della Coldiretti alla spesa alimentare le famiglie del Belpaese destinano circa il 20% del totale della spesa per un valore medio pari a 520 euro al mese. 

Se i costi dell’intera filiera agroalimentare subiscono un aumento, a cascata si alzano i prezzi. A partire dall’agricoltura, “si registrano infatti aumenti dei costi che vanno dal +170% dei concimi al +90% dei mangimi al +129% per il gasolio fino al +500% delle bollette per pompare l’acqua per l’irrigazione dei raccolti”. In generale, nei nove mesi le vendite dei beni alimentari sono cresciuti in valore (+0,8%) registrando invece una flessione in volume (-0,2 per cento).