Economia
Tasse, sconti per gli investimenti delle Pmi: 24 miliardi per Transizione 4.0
Si chiama transizione 4.0 ed è il nuovo piano strutturale da 24 miliardi di euro messo in campo dal governo nella prossima manovra finanziaria, allo scopo di stimolare gli investimenti privati con una maggiorazione delle aliquote. In particolare, il piano prevede due anni di credito d'imposta ed è confermata la possibilità, per i contratti di acquisto dei beni strumentali definiti entro il 2022, di beneficiare del credito con il solo versamento di un acconto pari ad almeno il 20% dell'importo e consegna dei beni nei 6 mesi successivi (quindi, entro giugno 2023). La decorrenza della misura è inoltre anticipata al 16 novembre 2021. Per gli investimenti in beni strumentali e in beni immateriali effettuati nel 2021 da soggetti con ricavi o compensi minori di 5 milioni di euro, il credito d'imposta è fruibile in un anno.
E' ammessa la compensazione immediata (dall'anno in corso) del credito relativo agli investimenti in beni strumentali. Per tutti i crediti d'imposta sui beni strumentali materiali, la fruizione dei crediti e' ridotta a 3 anni invece dei 5 anni previsti a legislazione vigente. E' previsto l'incremento dal 6% al 10% del credito beni strumentali materiali nuovi per il solo anno 2021. Inoltre viene incremento dal 6% al 15% per investimenti effettuati nel 2021 per implementazione del lavoro agile. E' prevista anche l'estensione del credito ai beni immateriali, con credito al 10% per investimenti effettuati nel 2021 e al 6% per investimenti effettuati nel 2022. Per beni immateriali 4.0 viene fissato l'incremento dal 15% al 20% e il massimale da 700.000 euro a 1 milioni di euro. Per la ricerca e sviluppo si passa dal 12% al 20% e massimale da 3 milioni a 4 milioni; mentre per l'innovazione tecnologica si passa dal 6% al 10% e il massimale da 1,5 milioni a 2 milioni.
Stefano Buffagni
Per l'innovazione green e digitale dal 10% si sale al 15% e il massimale da 1,5 milioni a 2 milioni. Per il design e ideazione estetica dal 6% si passa al 10% e il massimale da 1,5 milioni a 2 milioni. Per il credito formazione 4.0 e' prevista l'introduzione tra i costi ammissibili delle spese dirette per la formazione dei dipendenti e degli imprenditori, riconosciuto nell'ambito del biennio interessato dalle nuove misure (2021 e 2022). "Il nuovo Piano Nazionale Transizione 4.0 - ha spiegato il ministro dello Sviluppo economisco Stefano Patuanelli - è il primo mattone su cui si fonda il Recovery Fund italiano. Stiamo parlando di un investimento di circa 24 miliardi di euro. Abbiamo sempre detto che quei finanziamenti andavano investiti e non spesi ed esattamente in questa direzione va il potenziamento di Transizione 4.0, che ora diventa strutturale".
"E' un percorso partito da lontano, nato dal confronto con le categorie produttive - ha aggiunto -. Con il piano si raggiungono due obiettivi fondamentali: stimolare gli investimenti privati con una maggiorazione delle aliquote; dare stabilità alle categorie produttive con un pacchetto di misure ampio e pluriennale. Si tratta del cuore del nuovo piano industriale del Paese”.
Per il vice Stefano Buffagni, "il piano nazionale Transizione 4.0 è uno shock con cui abbasseremo le tasse alle nostre imprese già dal 2021. Vogliamo incentivare l’acquisto di beni durevoli, garantire il supporto agli investimenti delle nostre imprese. Per questo motivo abbiamo ampliato dal 6% al 10%, passando da un ammortamento da cinque a tre anni, tutte le spese fatte in beni strumentali. Per noi è fondamentale aiutare le nostre piccole imprese, quelle che soffrono maggiormente: quindi per tutte le aziende che hanno un fatturato fino a cinque milioni di euro, il credito d’imposta del 10% sarà utilizzabile immediatamente nell’anno. Ciò significa pagare meno tasse, avere supporto per la propria liquidità e garantire il futuro alla propria azienda”.