Economia
Tecnologia e inclusione, nasce Connessi: la startup che abbatte i gap digitali
“La tecnologia a portata di tutti, direttamente a casa”: è questo il motto di Connessi, la startup nata da due giovani che punta sull'inclusione digitale
Nasce connessi, la startup che aiuta e forma chi non è nato “col telefono in mano” (ma non solo) a interfacciarsi con i problemi tecnologici di tutti i giorni. Intervista ai due fondatori
“È venerdì, sono a pranzo dalla nonna a mangiare la mia solita pasta al ragù, quando vengo inondato da una serie di domande, ormai sempre più ‘quotidiane’: Leo non funziona più il telefono, me lo sistemi? Ora pure la bolletta online, come si paga? E lo smartwatch del nonno guarda che non prende più, come mai? Ma questo Spid invece, come funziona? Da quegli interrogativi mi rendo conto che il ‘telefono che fa capricci’, lo ‘Spid che non va’, le spese da saldare virtualmente, non sono situazioni problematiche contingenti- che riguardano solo la mia famiglia- bensì difficoltà collettive, rimaste un po’ nell’ombra”.
Parte così il viaggio di Connessisrl, il progetto nato dall’intraprendenza di due giovani studenti universitari, Leonardo Foroni e Alessandro Zavattin- il primo laureando in Comunicazione all'Università degli Studi di Bergamo, il secondo in Ingegneria Elettronica al Politecnico di Milano, che hanno deciso di imbattersi in una missione non così scontata: aiutare, formare e rendere indipendenti chi con la tecnologia non ha mai avuto dimestichezza, ma è quasi quotidianamente costretto a interfacciarsi.
“La nostra società ci chiede di essere sempre più digitali, ma molti cittadini non sono in grado di attivare banalmente lo Spid in autonomia”, sottolineano Foroni e Zavattin ad Affaritaliani. “Connessisrl nasce come un realtà che si mette al servizio del territorio per colmare tutte queste mancanze, attraverso un percorso digitale mirato”, affermano i due fondatori. Insomma, una specie di “piccola scuola”, basata su lezioni ad hoc, che arriva però direttamente a casa.
Connettersi digitalmente abbattendo i divari tecnologici: come funziona, nel concreto, il servizio che proponete?
Connessisrl, attraverso sito e pagine social (Instagram e Facebook), offre la possibilità alle persone di prenotare direttamente a domicilio delle lezioni, utili a imparare il funzionamento degli strumenti/ pratiche tecnologiche quotidiane. I campi di interesse sono molteplici: spaziano da quello medico a quello fiscale (es. come pagare il bollo dell’auto o richiedere l’Isee al Caf) fino al mondo informatico (es. come sbloccare pc e telefoni, acquistare la spesa online, voli o vestiti). Riceviamo tendenzialmente due tipi di chiamate: chi ha bisogno del singolo intervento e chi invece ha il desiderio di imparare a usare più nel dettaglio la tecnologia. A quel punto, una volta capito l’obiettivo finale, instauriamo un vero e proprio percorso di formazione: andiamo a casa delle persone, facciamo capire loro il funzionamento specifico del sito o della modalità di prenotazione, creando poi delle liste guida- una sorta di vademecum- sempre riutilizzabili.
Il pubblico che vi legge/scrive in quale fascia di età rientra? Solo “senior” o anche qualche giovane?
In realtà il nostro pubblico è molto variegato: ci interfacciamo con anziani che non sanno accendere il pc, ma anche persone di mezza età o giovani che pur avendo un background digitale consolidato, hanno voglia di diventare più ‘smart’. Questo perchè hanno capito che essere tecnologici non è ‘plus’, bensì un’abilità sempre più richiesta e necessaria per vivere attivamente nella società.
Le richieste che vi vengono fatte più spesso? Qualche aneddoto?
Spid, ricette, bollo dell’auto, ma anche problemi legati a pc e smartphone. Le richieste sono diversificate. Forse a colpirci di più in quest’ultimo periodo è stata la chiamata di una signora, quasi ottantenne, molto ‘avanti’ a livello digitale: fa bonifici online da sola, consulta in autonomia il suo home banking, acquista su Amazon, si fa arrivare la spesa a casa, però con Google non ha grande feeling. Ci ha chiamati la prima volta perchè non riusciva a consultare in modo corretto la ‘barra di ricerca’. Mentre la seconda perchè non sapeva come utilizzare la condivisione del secondo schermo. Insomma, tante volte ci rendiamo conto che esistono dei paradossi anche tra chi ha abilità digitali avanzate. In generale però , soprattutto gli anziani, vivono un complesso di inferiorità: hanno paura ad utilizzare la tecnologica, perchè non si sentono all’altezza delle situazioni. Tra gli obiettivi di Connessi, oltre a rendere le persone tecnologicamente indipendenti, c’è anche quello abbattere tali pregiudizi.
Quando si parla di digitalizzazione non può che venirci in mente una parola chiave: Pnrr. Il piano con il quale l’Italia, grazie ai fondi Ue, ha la possibilità di cambiare faccia. Anche sotto il profilo dell'educazione alla tecnologica. Solo nella Pubblica Amministrazione lo Stato ha in programma di offrire corsi ad almeno 750mila dipendenti entro il 2026. Con Connessi vorreste creare- anche voi- un ponte tra centro e periferia?
Innanzitutto, va premesso che due degli obiettivi che la nostra start up vuole raggiungere, come digitalizzazione e inclusione, collimano perfettamente con le finalità e i pilastri del Pnrr. Su tale scia abbiamo iniziato a intraprendere delle comunicazioni con tutti gli enti del territorio, a partire dalla provincia di Monza, che ci ha concesso da poco il patrocinio ufficiale alla nostra iniziativa ‘Brianza Connessa’. Lo scopo è di instaurare una rete di contatto con tutti i comuni limitrofi per organizzare e offrire corsi di formazione digitali gratuiti, arrivando a tutta quella popolazione che non può permettersi, a oggi, un servizio a pagamento. Abbiamo iniziato proponendoci a un target di persone ‘abbienti’, che sono in grado di sostenere spese ‘extra’, investendo in formazione. Ma c’è chi magari fatica ad arrivare a fine mese e questa possibilità non ce l’ha. Uno Stato, che ambisce a rendere il Paese sempre più digitalizzato, deve essere quindi in grado, anche supportando iniziative locali, di avvicinarsi a tutti.
L’AgiD, a partire dalla creazione di un sistema pubblico di identità digitale, qualcosa sta mettendo in campo...
Sì, ma alla base il cortocircuito è evidente. L’agenzia per l’Italia Digitale, tramite il quale il governo elargisce i fondi per digitalizzare le piattaforme online (dal PagoPa all’home banking), ha messo a disposizione per i comuni italiani, dal post Covid in poi, migliaia di fondi per rendere app e siti sempre più semplici, intuitivi e abbordabili. Ma alcune persone, che sono nate in un’era tecnologica diversa, non sono ancora capaci di affrontare questi processi in maniera completamente autonoma. Creare servizi come PagoPa, Spid e via dicendo è giustissimo, ma da soli non bastano. E’ come chi ha una Ferrari, ma non la patente per usarla: diventa un mezzo completamente inutile. Non stiamo assistendo a una corsa, bensì a una rincorsa alla digitalizzazione. E qualcuno rischia, purtroppo, di rimanere sempre più indietro.
Siete partiti dall’intento di “connettere” il territorio, creando un dialogo con le Istituzioni vicine. Nel cassetto però, c’è qualche sogno più grande?
Come detto poc’anzi, il primo obiettivo di Connessisrl è di diventare un caposaldo del territorio locale munito di un suo hub (anche fisico) attivo in provincia di Monza e Brianza. In questo modo, chi ha bisogno di una consulenza, può recarsi direttamente nel nostro “studio”, dialogare e parlare insieme a noi. Sarebbe poi bello espandersi anche in tutto il Nord, e perchè no anche nel resto d’Italia. Anche se, il sogno più grande, è quello di aprire una Onlus fatta di giovani come noi. Ragazzi che, con un background tecnologico solido, hanno voglia di offrire gratuitamente tempo e conoscenza a chi è più in difficoltà. E anche in quest’ottica il servizio che vorremmo proporre è ambizioso: se oggi offriamo lezioni online, in futuro l’obiettivo è di creare un modello ibrido, alternato da momenti in presenza e dal vivo. Che non si esaurisca solamente nel “momento formativo”, bensì abbia una durata nel tempo: chi si rivolge a noi per un aiuto, poi potrà rimanere in Connessi, scegliendo il percorso più adatto in base ai propri bisogni. Una sorta di community digitale, sempre più inclusiva, in grado di dare e ricevere, attraverso un continuo scambio formativo-conoscitivo.