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Economia
Terremoti anche a Piazza Affari

di Ellera Ferrante di Ruffana

Dopo ogni tragedia, si attiva la cosiddetta "macchina della solidarietà" anche con concerti, spettacoli e cantanti per la ricostruzione di "disastri legati per lo più al malaffare". Più semplicemente "marketing di solidarietà", per chi scrive "imprenditori del terzo millennio". Tali iniziative spesso servono più a lanciare un disco che a raccogliere soldi o magari servono ad entrambi i fini!? Ma i soldi, non li abbiamo già versati con le tasse di contribuenti!? E che fine fanno! E tutto ciò contestualmente alle dichiarazioni dell' ultima ora dell'ingegner Yoshitery Murosaky, secondo cui "in Giappone un terremoto di questa forza non avrebbe procurato crolli", ma si sa che in Italia non regna la cultura della "prevenzione", meglio quella della “ricostruzione”, magari peggio di prima! E’ un po’ come dire che “…..tutte le felicità sono uguali, tutte le disgrazie sono diverse ….”.

Chissà se le banche faranno cospicue donazioni o, proprio non ce n'è più!? Terremoto, esplosione della crisi delle banche mettono a rischio il risultato del Referendum e il destino del premier.......! Dell' ultima ora per questo e dell'ultimo numero del settimanale britannico "the Economist" l' Eurozona si sta giocando la pelle sulla crisi bancaria italiana ed il Referendum Costituzionale, più Plebiscito per chi scrive, di ottobre/novembre. Dietro la trattativa sui crediti deteriorati in vista degli "stress test" sui bilanci bancari che la Bce ha terminato il 29 luglio, c'è il Referendum Costituzionale (solo per il Si ovviamente!?) sul quale Renzi da "galantuomo" aveva messo in gioco il suo posto salvo ritrattare immediatamente, "sempre da galantuomo s' intende" , ai primi fondati sentori di vittoria del "No".

Il collegamento tra i primi due problemi e la consultazione popolare è arbitraria, squisitamente politica. La tesi per cui il "No" al Referendum - ricordo espressione di volontà democratica secondo il dettato Costituzionale - destabilizzerebbe l' intero continente dopo la "Brexit" è uno degli argomenti usati per ottenere dalla governance europea il via libera alla ricapitalizzazione pubblica dei crediti deteriorati delle banche. Addirittura, nel caso pietoso e grottesco al tempo stesso, del Monte dei Paschi di Siena si contano NPL (non performing loans) per circa 24 miliardi di euro che certamente descrivono l'intero corso dell'Istituto, diretta espressione dell'ortodossia comunista prima e del Pd poi, per la diretta transumanza attraverso PDS e DS. Motivazioni ad oggi assolutamente valide e sufficienti, tanto da evitare alla banca toscana problemi nelle acquisizioni impossibili e temerarie di Antoveneta e di recente anche dubbi e sospetti di propri manager suicidati o chissà .........

Le tre categorie di senesi, dal punto di vista più o meno produttivo, erano da riconoscersi rispettivamente tra i pensionati del Monte dei Paschi di Siena, i dipendenti del Monte dei Paschi di Siena e coloro che attendevano di essere assunti dall'istituto di Rocca dè Salimbeni. Oggi quell'economia si è estinta e la "mission impossible" del nostro Presidente del Consiglio di farne digerire il salvataggio a qualche banca prima o a vari Istituti Assicurativi poi, in cambio di chissà quali prebende, certamente mostra il fiato grosso con rischi per l'intero Esecutivo. Anche questi rischi portano "ragione a Renzi" dall'Economia estera per la quale per curare la malattia, l'Italia deve usare la norma che aggira il divieto europeo sugli aiuti di Stato e usare i fondi pubblici. In caso contrario, "si lascerebbe la porta del potere aperta al Movimento Cinque Stelle" definito come "un gruppo che attribuisce i problemi dell'Economia Italiana alla "moneta unica".

Oltretutto i primi conti del dopo "Brexit" vedono, anche in considerazione della svalutazione della sterlina una forte ripresa della Gran Bretagna nella produzione e nelle esportazioni con morale molto alto di quella popolazione. In sintesi, bisognerebbe trovare immediatamente una soluzione per le banche a serio rischio di fallimento per evitare a Renzi di continuare a perdere consenso dandogli una stampella per affrontare il complicato e grave autunno della sua "breve vita politica". "I funzionari dell' Eurozona hanno iniziato a temere che le banche italiane siano l'anello debole dei sei anni di sforzi per rafforzare la moneta comune. Con il secondo debito pubblico più alto dell'Eurozona dopo la Grecia, lo stesso Governo Italiano, è in corto di danaro e funzionari europei temono che Roma avrebbe difficoltà a fare un salvataggio".

Nonostante questo il premier sarebbe"pronto a sfidare Bruxelles, sul bailout per le banche italiane in difficoltà". Insensato o straordinariamente rivoluzionario, capace e coraggioso!? Sta di fatto che alla risposta del quesito, "sta la pelle di tutti noi, compresi miracolati e vittime" dell'ultimo terremoto in Centro Italia. Un crollo del sistema infatti travolgerebbe con un danno elettorale incalcolabile, ancora più superiore a quello prodotto da Banca Etruria che ha colpito la Ministra delle Riforme Boschi per non parlare di noi cittadini italiani.

Si, perchè poi alla fine sembra che il tutto ruoti - pur in mancanza di pericoli dalla cara estinta, la destra politica - attorno alle elezioni del 2018, visto che Renzi è ben visto dalla Germania perchè è l'unico che può imporre agli Italiani qualcosa nella quale questi non credono più: l'Europa. I cittadini che hanno visto vanificare il proprio ruolo anche come categoria produttiva di reddito, ricchezza e servizi (vedi Pil), tartassati da tassazioni più che europee, galattiche, potrebbero rivedere il loro giudizio .......

Per questo premier, finita la stagione dei proclami inizia quella dei miracoli........

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