Economia
Ue: "Rete unica con gestore indipendente".AccessCo,incognite sulla governance
Una rete unica italiana di telecomunicazioni è certamente possibile con un gestore indipendente. E' questa la posizione espressa da Margrethe Vestager, vice presidente della Commissione europea alla guida dell'Antitrust Ue che dovrà esprimersi sul piano, una volta notificato a Bruxelles. L'accordo Tim-Cdp per una rete unica di tlc in Italia "non è stato ancora comunicato alla Commissione Ue, quindi non ho dettagli da discutere. Quando anche fosse notificato, allora sarebbe un caso aperto e a quel punto, non avrei comunque nulla da dire", ha detto Vestager in una conferenza stampa.
"In generale, senza una relazione diretta con questo caso, si può immaginare di avere un unico venditore nazionale all'ingrosso (wholesaler)", ma il nodo da sciogliere è verificare se si tratta di "un wholesaler indipendente o se ha dei legami specifici, verticali, con i venditori al dettaglio (retailer). Questa è una valutazione molto importante per quanto riguarda la concorrenza, è un orientamento generale che seguiamo a prescindere dal Paese coinvolto".
Alla luce delle parole della Vestager, cosa dirà l'Antitrust europeo se le parti sottoporranno a Bruxelles una configurazione della governance che seppur dando garanzie di autonomia vedrà la compagnia telefonica privata detenere a fine riassetto il 50,1% del capitale di AccessCo, la società che gestisce la rete unica ultra-veloce?
La governance disegnata nel memorandum of understanding assegna infatti maggiori poteri all’azionista pubblico Cdp su investimenti e strategie, con un sostanziale equilibrio in consiglio. I vertici saranno nominati congiuntamente da Tim e Cdp, con la prima che indicherà il nome dell’amministratore delegato e la seconda quella del presidente, salvo il diritto però per entrambe di procedere alle nomine in modo unilaterale in caso di disaccordo. Il board dovrebbe essere composto da 7 consiglieri indicati da Tim e 8 dagli altri azionisti: 5 da Cdp e 3 da altri investitori, tra cui il fondo Kkr che avendo il 37,5% di FiberCop avrà un posto nel consiglio di AccessCo (l'ultimo consigliere potrebbe andare al fondo Macquarie se si realizzerà l'ingresso nel capitale di Open Fiber).
I timori di uno stop da parte dell'Antitrust Ue alla creazione di una rete unica in Italia sono "polemiche strumentali" perchè "ad oggi non c'è nulla sul tavolo. L'unico progetto e' quello di Fibercop e sarà l'Agcom a ragionarci", ha affermato Alberto Calcagno, amministratore delegato di Fastweb, a margine della Conferenza stampa al Coni per la presentazione della partnership in vista delle Olimpiadi di Tokyo 2021. Secondo Calcagno, "la semplificazione tutta politica della rete unica è mal posta. Non ci sarà mai una rete unica", vista la pluralità di reti esistenti sia sul fisso che sul mobile. "Si può parlare di co-investimenti come abbiamo fatto da quando siamo nati", ha concluso.