Economia
Tim, Vivendi pronta a trattare, ma non esclude cause legali
Bolloré ha sottolineato la sfida di massimizzare il valore della partecipazione, indicando che la volontà degli azionisti è quella di vedere Tim svilupparsi
Vivendi pronta al dialogo su Tim. Ma non esclude cause
Il destino della rete di Telecom Italia (TIM) sembra ancora avvolto nell'incertezza, con Vivendi, azionista di maggioranza relativa, che sta valutando attentamente le sue opzioni. Yannick Bolloré, presidente del consiglio di sorveglianza di Vivendi, ha recentemente dichiarato a Les Echos che al momento non è stato avviato alcun procedimento legale, ma che stanno considerando diverse alternative. La prospettiva di un contenzioso legale riguardo alla vendita della rete a Kkr, ha dichiarato Bolloré, è ancora sul tavolo, rappresentando una potenziale minaccia per le azioni di TIM. Tuttavia, ha anche affermato che Vivendi è concentrata sul suo progetto di diventare un gruppo nel settore dei media, della comunicazione e dell'intrattenimento. La partecipazione in TIM è stata riclassificata come finanziaria, e Bolloré sembra prospettare un'uscita, seppur non a prezzi attuali depressi.
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La dichiarazione di Bolloré ha suscitato domande sul futuro coinvolgimento di Vivendi in TIM, con l'opzione di vendere una parte della quota in discussione. Tuttavia, Bolloré ha sottolineato la sfida di massimizzare il valore della partecipazione, indicando che la volontà degli azionisti è quella di vedere TIM svilupparsi positivamente. Il contesto economico e le recenti fluttuazioni in Borsa, specie dopo l'accettazione dell'offerta di Kkr per la rete, hanno posto ulteriori interrogativi sulla direzione futura di TIM. Le azioni sono rimaste stabili, apparentemente indifferenti alle notizie positive riguardanti il rating dell'azienda. Moody's ha persino indicato la possibilità di un miglioramento del voto se la transazione con Kkr procederà come programmato.
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Mentre il presidente di Vivendi sembra aperto al dialogo, il futuro di TIM è ancora incerto. La vendita della rete è in corso, con il closing previsto a metà dell'anno successivo. Nel frattempo, le dichiarazioni del CEO di TIM, Pietro Labriola, sulla necessità di un dialogo con tutti gli azionisti indicano che la gestione dei rapporti con il principale azionista, Vivendi, rimane una priorità. Inoltre, l'acquisizione completata di Lagardère da parte di Vivendi aggiunge un ulteriore elemento al panorama, mostrando la determinazione del gruppo nel consolidare la sua presenza nel settore dei media e dell'intrattenimento. Il futuro di TIM rimane incerto, con molte variabili ancora in gioco. La volontà di Vivendi di massimizzare il valore della partecipazione e la possibile apertura a nuove prospettive pongono la questione su quale strada prenderà la compagnia telefonica nei prossimi mesi.