Economia
Ubi, altolà ad Intesa sulle filiali: "Senza fusione, vendita non possibile"
Prosegue il botta e risposta tra Intesa Sanpaolo e Ubi Banca mentre in borsa è partita l'offerta pubblica di scambio di Cà de Sass sull'istituto guidato dall'amministratore delegato Victor Massiah. La banca bresciano-bergamasca finita sotto scalata di Intesa replica al comunicato con cui ieri Intesa aveva a sua volta detto la sua sul "comunicato dell'emittente" emesso da Ubi venerdì 3 luglio.
Nel farlo, Ubi ribadisce ad esempio che "in assenza di fusione" tra le due banche, Intesa "non potrebbe legittimamente imporre a Ubi Banca operazioni che violino i principi di corretta gestione societaria e imprenditoriale della medesima e che contrastino con il suo interesse sociale".
Di conseguenza, Intesa non potrebbe imporre a Ubi "di dare corso alla cessione del ramo bancario a Bper e, conseguentemente, alla cessione dei rami assicurativi a UnipolSai". Quanto invece a tema della ripartizione delle sinergie, Ubi nota che "la valorizzazione di Ubi Banca e Intesa Sanpaolo a cui fa riferimento Intesa nella quantificazione del premio offerto agli azionisti di Ubi è calcolata sui prezzi di mercato dei titoli al 14 febbraio 2020 e non sulla valutazione fondamentale delle due banche".
In tema di dividendi, infine, Ubi spiega che "il contributo delle operazioni o iniziative di carattere strategico riguardanti partecipazioni/attività" è pari a "circa 350 milioni" ed è "da considerarsi all'interno del più ampio insieme di azioni previste nel piano industriale aggiornato", che promette la distribuzione di cedole per 840 milioni nel triennio. "Si osserva, peraltro - conclude Ubi - che il flusso di dividendi di Intesa è stato negli ultimi anni alimentato anche da plurime e rilevanti operazioni straordinarie".