Economia

Vivendi, Canal Plus mette il turbo alle vendite. "Su Tim sostegno a Labriola"

Il gruppo francese dei media registra nel primo trimestre dell'anno vendite in crescita dell'8% sul 2021. Brilla la divisione pay tv, bene anche Havas

Vivendi, nel primo trimestre dell'anno vendite per 2,4 miliardi 

Vivendi, il gruppo francese dei media presieduto dal magnate Vincent Bolloré, ha conseguito nel primo trimestre vendite pari a 2,4 miliardi di euro, in aumento dell'8% rispetto all'anno precedente a cambi costanti ed escludendo le acquisizioni. A renderlo noto una nota della società che nello stesso periodo del 2021 aveva registrato vendite pari a 2,1 miliardi.

Canal Plus, la divisione pay tv, la più grande risorsa dell'azienda dopo lo spin-off di Universal Music Group, ha registrato un aumento delle vendite pari al 6% a 1,45 miliardi di euro. Bene anche le vendite dell'unitù pubblicitaria di Vivendi, Havas, che sono aumentate dell'11,3% a 591 milioni di euro. Registra invece un leggero calo delle vendite Editis

Nel dettaglio, l'intero conglomerato francese Bollorè ha registrato nel primo trimestre un balzo del 33% del fatturato a 5,7 miliardi di euro, grazie in particolare all'aumento dei diritti di movimentazione portuale e all'aumento dei prezzi del petrolio legati alla guerra in Ucraina. A cambi e perimetro costanti, ha comunicato il gruppo, l'attività di trasporto e logistica ha segnato una crescita del 47% a 2,4 miliardi di euro.

La filiale africana, la cui vendita per 5,7 miliardi di euro all'armatore italo-svizzero MSC dovrebbe concludersi entro un anno, ha visto crescere le vendite del 16% a 627 milioni di euro. L'attività di logistica petrolifera ha beneficiato dal canto suo "dell'aumento del prezzo dei prodotti petroliferi, in un contesto internazionale segnato dalla guerra in Ucraina" e il suo fatturato è aumentato del 52% a 848 milioni di euro. Infine, l'attività di stoccaggio dell'energia elettrica e le altre attività industriali del gruppo hanno visto aumentare i ricavi del 44% a 112 milioni di euro. 

Vivendi, Bolloré: "L'Italia è una priorità, con Mediaset abbiamo regolato il conflitto" 

A commentare i dati trimestrali il presidente del consiglio sorveglianza di Vivendi, Yannick Bollorè, che nel corso dell'assemblea del gruppo, convocata anche in presenza all'Olympia di Parigi, oltre ad esprimere gioia per il ritorno degli azionisti in sala e annunciato la presenza di oltre il 70% del capitale del gruppo, ha sottolineato che il colosso dei media ha fatto "progressi in Europa in questi ultimi anni e specialmente in Italia, dove è stato regolato il conflitto con Mediaset e la situazione su Telecom Italia sembra distendersi dopo i problemi causati qualche anno fa dal fondo attivista Elliott". 

In Italia "rimane da rimettere sulla via del successo Tim, di cui deteniamo il 23,75% del capitale. Il nuovo amministratore delegato Pietro Labriola ha tutto il nostro sostengo per ricreare il valore di questa impresa storica in Italia", ha fatto eco il numero uno di Vivendi Arnaud de Puyfontaine, nel corso dell'assemblea del gruppo.

"Quella di Kkr non è stata un'offerta, ma una manifestazione di interesse, una lettera di intenzione soggetta a molti parametri diversi che non si è mai concretizzata. In ogni caso abbiamo ambizioni molto più importanti sul valore di Tim. Per noi Tim ha molto potenziale in un mercato che ha prospettive per il futuro ed e' la ragione per cui siamo primi azionisti. Intendiamo agire come azionisti per fare in modo che questo valore sia cristalizzato", ha sottolineato il Ceo di Vivendi citando come esempio il lavoro fatto su Universal music group.

"Tutte le opzioni sono aperte al momento, ha aggiunto, per ottenere questo risultato. Il nuovo piano strategico è ambizioso e Vivendi resta determinata a giocare il suo ruolo di azionista industriale di lungo termine in questa società e più  in generale in Italia", ha continuato. Sul caso Mediaset "abbiamo messo fine al nostro contenzioso e sostenuto la creazione di Media for Europe". 

"Sappiamo che il contesto sanitario, geopolitico ed economico è incerto, ma siamo sufficientemente solidi per attraversare eventuali nuove crisi e affrontare nel tempo le difficolta' attuali o future come è stato il caso in Italia", ha sottolineato poi l'ad, ricordando l'offerta di acquisto su Lagardere, che punta a creare un gigante dei media e dei contenuti.

"Il 2022 e gli anni successivi saranno dedicati a realizzare il nostro progetto ambizioso di sviluppo e per creare valore per tutti i nostri azionisti", ha concluso il Ceo, rivolgendo "un pensiero particolare per i nostri colleghi di Gameloft e Havas in Ucraina". 

Inoltre, il Cda ha rivelato che il "bonus pagato a Vivendi al numero uno della partecipata Universal Music Group (Umg), Lucian Grainge, anche in seguito alla quotazione alla Borsa di Amsterdam e' dovuto al fatto che Grainge è da una decina d'anno il principale artefice dell'aumento di valore di Umg, che valeva 8 miliardi nel 2015 ed e' arrivata a 45,8 miliardi in occasione della sua quotazione in Borsa".  "La somma versata a Grainge e' quindi meno dell'1% della creazione di valore per gli azionisti", ha concluso il Consiglio. 

"Quella di Kkr non e' stata un'offerta, ma una manifestazione di interesse, una lettera di intenzione soggetta a molti parametri diversi che non si e' mai concretizzata. In ogni caso abbiamo ambizioni molto piu' importanti sul valore di Tim. Per noi Tim ha molto potenziale in un mercato che ha prospettive per il futuro ed e' la ragione per cui siamo primo azionisti. Intendiamo agire come azionisti per fare in modo che questo valore sia cristalizzato', ha concluso il Ceo di Vivendi citando come esempio il lavoro fatto su Universal music group.

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