Economia

Welfare e Salute, il governo risparmia sui non autosufficienti: mancano 7 mld

di Redazione Economia

Rinvii, indennità difficili da ottenere e una riforma dell’assistenza domiciliare di fatto cancellata. Famiglie e anziani traditi

Welfare e Salute, famiglie e anziani in difficoltà. Traditi dal decreto del governo

Il governo Meloni è finito nel mirino per il decreto welfare, la decisione di fatto di risparmiare sui non autosufficienti ha tradito famiglie e anziani che contavano su quelle risorse. Piovono critiche da parte delle associazioni di settore: "Servirebbero 5-7 miliardi". L'esecutivo non ha rispettato i patti, tra rinvii e indennità difficili da ottenere, oltre ad una riforma dell'assistenza domiciliare che di fatto è stata cancellata. Osservazione - si legge su Repubblica - che non viene negata dal governo: la sottosegretaria al Welfare Maria Teresa Bellucci, responsabile della riforma, ha spiegato in più occasioni come la legge 33/2023 sia ancora in piena attuazione, è prevista la messa a punto di numerosi altri decreti, alcuni dei quali sono di competenze del ministero della Salute. "Non posso che esprimere preoccupazione per la scarsa attenzione al tema della residenzialità. - obietta però Franco Massi, presidente di Uneba, una rete di organizzazioni che lavorano nel settore socio-sanitario - Eppure dopo la pandemia c’è stato un aumento significativo delle liste d’attesa, che ricade sui 215 mila posti letto per gli ospedali per i malati acuti".

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"Le premesse per questa legge erano grandi, - dice Mario Possenti, segretario generale della Federazione Alzheimer Italia a Repubblica - e ci siamo ritrovati con una montagna che ha partorito un topolino". Delusione per il decreto attuativo della riforma del Welfare, appena pubblicato in Gazzetta Ufficiale. Perché per gli 1,4 anziani affetti da demenza in Italia, di cui il 50/60% soffre di Alzheimer, le carenze della rete di assistenza sono un problema doppio: "La mancata riforma dell’indennità di accompagnamento pesa in particolare sui familiari delle persone con demenza, che di solito non ottengono mai alla prima richiesta l’assegno", spiega Possenti.