Economia
Wirecard, -40% in borsa a Francoforte. Si dimette il Ceo Braun
La bufera che ha travolto Wirecard ha provocato una vittima illustre: l'amministratore delegato Markus Braun, che è anche maggiore azionista del gruppo, si è dimesso con effetto immediato, d'intesa con il consiglio di sorveglianza, dopo che il gruppo tedesco del fintech ha rimandato la pubblicazione dei conti 2019 perche' la societa' di revisione EY non ha voluto certificare il bilancio.
La poltrona di Ceo passa a James Freis, entrato ieri nel management board e che resterà in carica ad interim. Molte sono infatti le ombre e i punti da chiarire: i conti sui saldi di cassa non tornano, visto che mancano riscontri su fondi per 2,1 miliardi di dollari (1,9 miliardi di euro), circa un quarto del bilancio consolidato del gruppo (due banche delle Filippine che in teoria detenevano il denaro per conto di Wirecard hanno detto di non averlo mai avuto).
La società non ha escluso di essere vittima di una truffa, ma questo non è bastato ad arginare il crollo del titolo (-60% ieri e -40% oggi, con la capitalizzazione ridotta a 4,8 miliardi, dal picco di 24 miliardi di due anni fa).