Ascolti Tv Auditel: il "caso Argento" non aiuta Giletti e Fazio lo doppia
Malgrado le aspettative per l'accusatore di Asia Argento, delude la partenza di Non è l'Arena, che soccombe a Che tempo che fa
Gli ascolti Tv e i dati Auditel di domenica 23 settembre 2018 vedono la vittoria in prime time della prima puntata della nuova stagione di Che tempo che fa su Rai1 contro l'esordio di stagione di Non è L'arena su La7.
Massimo Giletti le ha tentate tutte pur di strappare audience al rivale Fazio. Prima l'intervista a Matteo Salvini, poi il dibattito infuocato sui vitalizi e quindi, attesissima, la presenza in studio di Jimmy Bennett, grande accusatore di Asia Argento sua presunta molestatrice quando egli era minorenne.
Peccato però che l'intervista di Giletti al giovane (ex) attore sia entrata nella storia di quelle più soporifere di tutti i tempi e che il pubblico, seppur incuriosito, abbia optato per i più rassicuranti ospiti di Fazio, tra i quali spiccavano Francesco Totti con la sua autobiografia di fresca uscita Un capitano, e la senatrice a vita Liliana Segre che ha invitato alla riflessione il pubblico a casa e in trasmissione.
Il caso MeToo, dunque, non ha aiutato Giletti che si è fermato al 7,1% di share, risultato di tutto rispetto, certo, ma che nulla ha potuto contro il 16,5% e il 14,5% (per Che Tempo che fa -Il Tavolo) ottenuti dal rivale su Rai1.
E se per Fazio assistiamo a un vistoso calo di ascolti rispetto alla prima puntata del 2017 (che aveva superato il 20% di share), anche Giletti parte con la retromarcia: Non è l'Arena al suo debutto domenica 12 novembre 2017 aveva infatti coinvolto 1.969.000 spettatori con l’8.92% contro i 1.267.000 spettatori di ieri sera. Possibile che la tanto sbandierata intervista in esclusiva mondiale a Jimmy Bennett e il processo mediatico senza l'imputata ovvero Asia Argento abbiano finito per danneggiare la trasmissione anziché farla ripartire con il vento in poppa?
Senz'altro, a giudicare dalle reazioni dei telespettatori alla tediosissima ospitata del giovane attore a Non è L'Arena, e a conti fatti visti gli ascolti non entusiasmanti, quello di Giletti si è rivelato un autentico autogol, che dovrebbe fungere da monito per il conduttore. Non sempre rincorrere il caso del momento, anche se si tratta di presunte molestie sessuali, si rivela produttivo, specie se l'ospite tanto atteso non è certo un paradigma di simpatia (per usare un eufemismo) ed è, per giunta, spalleggiato da un avvocato presente in studio a fare da censore della situazione quando le domande si fanno troppo scomode (e quindi più interessanti).
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