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Caos Rai, in vigilanza si discute di Paperone Fazio. Giletti resta in Rai e...

Monica Setta

Rai, da Fabio Fazio a Giletti: ore caldissime in viale Mazzini. I retroscena

Chi lo ha visto subito dopo l'annuncio della chiusura dell'Arena ha confidato che Massimo Giletti si ē messo a piangere. Non si aspettava un colpo così dalla Rai, ci é rimasto malissimo. Inizialmente aveva pensato di andarsene poi, complice anche il supporto del centro destra ed in particolare del consigliere Giancarlo Mazzuca, l'ipotesi dell'addio pare rientrata. Anzi, nelle prossime ore, si potrebbe trovare un accordo fra il conduttore ed i vertici di viale Mazzini a meno che lui non decida di traslocare, armi e bagagli, a Canale 5.

Andiamo con ordine. Per Paperone Fazio  sarà una giornata campale con la convocazione della commissione di vigilanza che chiederà chiarimenti non solo sul maxi contratto di Fabio ma anche sulla chiusura dell'Arena di Massimo Giletti. Sul "contrattone" del conduttore di Rai 3 passato a Rai 1 pesa adesso anche una denuncia del Codacons che chiede di bloccarlo in quanto i consiglieri hanno dato il loro ok perchē ipotizzavano fosse ormai avanti la trattativa di Fazio con la 7. Invece, si è appreso che il negoziato fra Urbano Cairo & Fazio non c'è mai stato. D'altronde il patron del Corriere della sera, della 7 oltre che del colosso dei periodici che portano il suo cognome, si è sempre distinto finora per l'estrema correttezza che ha riservato alle star appartenenti alle scuderie dei suoi competitors Rai / Mediaset.

Dunque, visto che Fazio non era in procinto di lasciare l'azienda, si interroga il Codacons, perchē concedergli un contratto lungo 4 anni cioē oltre la scadenza dell'attuale cda con un vistoso aumento di soldi? Esposti, secondo quanto risulta ad Affaritaliani.it sono in arrivo anche alla Corte dei Conti che dovrà valutare se esiste o meno il danno erariale. Il conduttore di Che tempo che fa non rischia di vedersi annullato il contratto, ma sul "peso" negativo che esso ha avuto anche politicamente in viale Mazzini fioriscono una serie di ipotesi. Si dice, innanzitutto, che il segretario del PD Matteo Renzi sia furioso perchē considera che l'annuncio di un maxi contratto così oneroso per la Rai alla vigilia dei ballottaggi per le amministrative sia stato un "regalo" a Berlusconi. In realtà, il direttore generale, uomo capace ed assai prudente, si è mosso assolutamente secondo le regole seguendo le istruzioni che gli erano state date: frenare la "fuga" delle star. Impeccabile il percorso seguito da Mario Orfeo che ha rimesso comunque mano in modo significativo ai palinsesti avallando la chiusura, proposta dal direttore di Rai 1 Andrea Fabiano, dell'Arena di Giletti.

massimo giletti
 

 

Ecco, il punto: perché Fabiano la voluto chiudere un programma che portava a casa tutte le domeniche 4 milioni di teste con l'en-plein della pubblicità? Il diretto interessato ha escluso con i collaboratori di avere subito pressioni politiche; la sua sarebbe stata solo una scelta editoriale. L'idea di Fabiano ē quella di eliminare l'infointrattenimento dividendo l'informazione a cura della testata giornalistica dall'intrattenimento che deve essere opera della rete. Mettendo Cristina Parodi al posto di Giletti peró non si fa solo danza, spettacolo ed evasione poiché la conduttrice ē una signora giornalista chē anzi ha dato il meglio di se stessa quando era caporedattore /mezzobusto del tg.5 che ha condotto dalla fondazione.

Come mai allora Giletti è stato defenestrato? Secondo il consigliere Giancarlo Mazzuca, ex parlamentare di Forza Italia, stimatissimo da Silvio Berusconi che anni fa lo aveva voluto anche come candidato del centro destra alla Regione Emilia Romagna (lui é stato per 7 anni e mezzo direttore del Resto del Carlino di Bologna) Giletti paga per non avere in tasca una "tessera" di sinistra. "Massimo ha fatto sempre ottima informazione, ma non si è mai schierato. Anzi si ē schierato dalla parte degli ultimi con le sue coraggiose inchieste tv" ha spiegato Mazzuca ad Affaritaliani.it

Non ė un mistero, tuttavia, che la posizione di Giletti dopo i risultati positivi per la coalizione berlusconiana di domenica si sia rafforzata. E non è un caso che a tuonare contro la chiusura dell'Arena di siano stati quasi solo esponenti della destra. Per Maurizio Gasparri, quella di Giletti era una «informazione scomoda», per Matteo Salvini la chiusura del programma è uno «scandaloso bavaglio» mentre per Ignazio La Russa una «vergognosa epurazione». Insomma, l’opposizione legge la chiusura dell’Arena di Massimo come il silenziatore a una voce non allineata. Così, se fino a sabato le chances per trattenere il conduttore -che era orientato a lasciare la Rai- sembravano poche, da ieri la possibilità di rivedere la decisione è meno campata per aria. Dalle parti politiche di Berlusconi e Salvini infatti sono in molti a chiedersi come mai sia stato cancellato un programma che era una miniera di ascolti (una media del 20% di share) e un pozzo di pubblicità (si parla di 6,5 milioni di euro in spot). In queste ore, prima della vigilanza di domani Orfeo cercherà di recuperare Giletti con lo scopo di accontentarlo e di mantenerlo nella scuderia Rai. A chi lo ha visto al recente premio Agnes, il nuovo dg ha spiegato di non capire il motivo del disappunto di Giletti. "Mi hanno detto che erano anni che voleva le prime serate e adesso che gliele abbiamo date che succede?". Secondo Orfeo la decisione di far calare il sipario sull'Arena non ha ovviamente il sapore di una "punizione"politica ma attiene, come abbiamo già detto, alla scelta editoriale, maturata già ai tempi di Campo Dall'Orto, di far tornare Domenica in alla sua vocazione originaria di format per l'intrattenimento. La telenovela continua. Domani, la prossima puntata.