Spettacoli
The Sun, ecco la band che batte persino Vasco Rossi su iTunes
Sono quattro, nemmeno trentenni, arrivano da Vicenza e solo qualche anno fa, quando erano davvero giovanissimi, hanno infiammato i cuori della generazione punk italiana. Allora si chiamavano Sun Eats Hour e i loro concerti erano un durissimo concentrato di energia, ribellione, rabbia anarchica talmente dirompente che li portò sulla ribalta internazionale, sino a aprire, con le loro canzoni, i tour di superstar internazionali, sia del punk come NO FX e Offspring, ma anche di icone del rock come i The Cure.
Ad ascoltarli, e a guardarli adesso, sembrano essere passati anni luce perché i The Sun, come si chiamano adesso, di quel periodo hanno solo mantenuto la formazione. E l’amore per la musica. In mezzo, ed è questo che, nella loro ostentata normalità li rende unici, c’è stato un percorso, lungo, faticoso, dall’esito naturale incerto (vista anche la giovane età). Un percorso verso la conversione.
Una parola , e una scelta, che specie in Italia, può suonare di difficile interpretazione e anche suscitare ironia, specie nel mondo del rock.
Loro, invece, hanno messo la stessa passione, la stessa energia degli esordi in questa seconda parte della loro vita. E i risultati sono arrivati. Tre album, l’ultimo dei quali, ‘Cuore aperto’, prodotto e registrato in assoluta indipendenza, è arrivato, appena uscito, al primo posto della classifica di vendita rock di Itunes superando, per fare solo un nome, il cd di Vasco Rossi.
Una soddisfazione per questi ragazzi che, negli anni scorsi, hanno visto crescere intorno a se una comunità sempre più affollata, fatta di coetanei, e non soltanto, ce nei loro testi, nelle loro ballate, hanno ritrovato quel bisogno di spiritualità che permea sotterraneo la nostra quotidianità.
Sino a quando una parola non riesce a farlo emergere.
Ed è quello che è successo ai The Sun. Sono stati a Betlemme, hanno suonato ad Assisi in occasione della visita di Papa Francesco, si sono esibiti di fronte a una folla sterminata in Brasile durante La Giornata Mondiale della Gioventù e, più di recente, a Torino aprendo le celebrazioni per l’arrivo di Papa Francesco al cospetto della Sindone.
Come spiegare il loro percorso? Francesco Lorenzi ha provato a farlo in un libro, ‘La Strada del Sole’, con la prefazione di Gianfranco Ravasi che è diventato un piccolo caso editoriale, subito pubblicato in quasi tutta Europa.
E adesso c’è ‘Cuore aperto’ e un serie di live che registrano ogni sera il ‘tutto esaurito’
“E di tutte le declinazioni possibili della necessità dell’incontro parla il disco - spiega Lorenzi -. L’incontro con il mondo, con gli amici, con la fede. Riuscire a trasmettere l’impellenza del sentirsi parte di un’esperienza di vita che faccia dei ragazzi, del pubblico più giovane, una parte attiva della nostra esistenza. E allora espressioni come bellezza, fratellanza, energia escono dalla retorica delle parole e diventano quotidianità”.
“C’è in ‘Cuore Aperto’ - racconta Lorenzi - traccia di letture e suggestioni diverse, dalle Confessioni di Sant’Agostino al best seller ‘La guerra dei nostri nonni’ di Aldo Cazzullo, dalla biografia di Johnny Cash ‘La vita, l’amore e la fede di una leggenda americana’ sino all’enciclica Lumen Fidei di Papa Francesco”.
L’album è stato anticipato dal singolo (del quale vi proponiamo il video) ‘Le case di Mosul’ , dedicato a un docente universitario musulmano di Mosul, esperto in diritto coranico, decapitato dall’ISIS di fronte ai suoi studenti per aver difeso, lui di un’altra fede, i diritti dei cristiani.
Pierfrancesco Pacoda