Esteri
Bandiera nera sulla moschea in Iran: una dichiarazione di lutto, non di guerra
Ecco perché il santuario dell’Imam Reza in Iran ha issato la bandiera nera per la prima volta al di fuori del lutto con il quale si ricorda l’Imam Hussian
L'Iran ha innalzato la Bandiera Nera sul sacro santuario dell'Imam Reza ma...
Per qualcuno è solo una rappresentazione, dopo il drammatico bombardamento dell’ospedale di Gaza costato la vita ad oltre 500 persone, che presto si trasformerà nel lancio di qualche missile in più, per altri è una vera dichiarazione di guerra di una parte del mondo islamico. In realtà la bandiera nera issata sulla cupola più grande del mondo islamico rappresenterebbe un segno di lutto e verrebbe utilizzata quando una calamità colpisce i musulmani. Quella rossa, invece, è un simbolo di vendetta.
In queste ore sul santuario dell’Imam Reza in Iran, la più grande moschea al mondo, è stata issata la bandiera nera islamica, con scritte ricamate in oro sulla cupola anch’essa d’oro. L’operazione simbolica farebbe parte di un rituale.
Le foto del vessillo rimbalzate da un social all’altro non sembrano lasciare dubbi, il drappo è vero. Il santuario dell’Imam Reza, a Mashhad, è la più grande moschea al mondo per area calpestabile. All’interno del complesso, gestito dalla Fondazione Astan Quds Razavi guidata da Ahmad Marvi, sono presenti la Moschea Goharshad, un cimitero, l’Università di Scienze Islamiche Razavi, due musei, una biblioteca e quattro madrase. Il santuario ha un significato immenso per i musulmani sciiti ed è un luogo iconico per il pellegrinaggio religioso.
I lettori arabi sui social spiegano che "non è la prima volta" che la bandiera viene issata, solo la non conoscenza degli occidentali lo fa pensare. Infatti ogni anno issano bandiere nere in occasione del cosiddetto Muharram, il mese di lutto per il martirio dell'Imam Hussian, considerato uno degli imam storici dopo Maometto più importanti dello sciismo.
I lettori spiegano perché sventoli sopra il santuario: perché l’Iran sostiene la Palestina e piange le sue vittime facendolo attraverso questo potente simbolo di solidarietà.
Accade mentre da giorni si susseguono le manifestazioni in Iran. Gli iraniani stanno protestando contro Israele mentre è in corso la battaglia con Hamas, dopo le stragi feroci di sabato scorso costate la vita a più di 1300 ebrei. Le maggiori proteste si stanno svolgendo gli attacchi di Israele in reazione e a Teheran i manifestanti considerano questa azione un attacco all’intero islam, non tenendo conto di quanto accaduto sabato scorso per opera di Hamas.