Esteri
Biden concede la grazia a 37 condannati a morte su 40. Ecco chi sono i tre esclusi
Il presidente uscente degli Usa: "Così non verranno giustiziati da Trump"
Usa, Biden e la grazia concessa ai condannati a morte. Ecco che cosa c'è dietro
Uno degli ultimi atti ufficiali da presidente degli Stati Uniti di Joe Biden è stato quello di concedere la grazia a 37 condannati a morte per reati federali, la pena è stata commutata in ergastolo. Una scelta politica, ma anche morale, basata almeno in parte sulla sua fede cattolica, alla vigilia della visita che farà il 10 gennaio in Vaticano a Papa Francesco. Nella speranza magari che questo atto - riporta La Repubblica - contribuisca anche a una riflessione generale, sulla necessità di mettere fine a una punizione per la verità in declino da anni in America. Negli Usa le condanne a morte possono essere comminate dal sistema giudiziario federale, ossia nazionale, oppure da quello dei singoli 50 stati.
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Il presidente - prosegue La Repubblica - ha il potere di grazia nel primo caso, ma non nel secondo. I condannati a morte per reati federali oggi sono 40, mentre quelli per reati statali sono oltre 2.100. "Io - ha dichiarato ieri Biden - sono convinto più che mai che dobbiamo smettere di usare la pena di morte a livello federale. In buona coscienza, non posso restare fermo e consentire alla nuova amministrazione di riprendere le esecuzioni che io ho fermato".
Quindi ha commutato nell’ergastolo le sentenze di 37 condannati, ossia tutti quelli detenuti nelle carceri federali, con tre eccezioni: Robert Bowers, che nel 2018 aveva ucciso 11 fedeli nella sinagoga Tree of Life di Pittsburgh; Dylann Roof, suprematista bianco responsabile della morte di nove afroamericani in una chiesa di Charleston; e Dzhokhar Tsarnaev, colpevole dell’attentato alla Maratona di Boston in cui avevano perso la vita tre persone.