Esteri

Boris Johnson indagato per presunte vacanze gratis ai Caraibi

di Daniele Rosa

Dopo il restyling della casa privata, un nuovo fronte di possibile illecito

Nella consapevolezza che non solo noi italiani deteniamo lo scettro dei politici "discussi" e "favoriti" anche nella rigida Inghilterra periodicamente appaiono scandali di vario genere.

Questa volta è emerso che Boris Johnson sarebbe indagato per un presunto finanziamento illegale per vacanze ai Caraibi nel 2020 sull’isola di Mustique.

L'organo del Parlamento del Regno Unito che monitora il rispetto dell'etica e della condotta dei parlamentari ha ufficialmente aperto un'indagine sul presunto finanziamento illegale di un periodo di vacanza fatto con la compagna Carrie Symonds, sull'isola di Mustique, durante il nuovo anno 2020.

L’ inchiesta si aggiunge a quella già aperta dalla Commissione Elettorale per alcuni restyling fatti nella residenza privata a Downing Street.

Johnson in questa particolare inchiesta avrebbe già restituito oltre 57mila euro, ma il ricorso a donatori anonimi passati attraverso il partito, per finanziare inizialmente le riforme, ha portato all'apertura di inchieste formali.

Per quanto riguarda le vacanze, fatte dopo la formidabile vittoria elettorale, il commissario parlamentare Kathryn Stone, intende verificare se i pagamenti siano stati legalmente eseguiti, dal momento che Johnson aveva detto di aver ricevuto un alloggio del valore di 15.000 sterline dall'uomo d'affari David Ross, un donatore regolare del Partito conservatore e proprietario della società Carphone Warehouse.

In un primo momento Ross avrebbe negato di aver pagato il viaggio a Mustique, un'isola privata situata a Saint Vincent e Grenadine, mentre successivamente ha chiarito di aver “facilitato” l'alloggio del primo ministro e che si trattava di un regalo.

Nel sito web dell’’ente guidato si conferma che si sta indagando su una presunta violazione da parte del premier dell'articolo 14 del Codice di condotta.

L'articolo 14 specifica che i deputati della Camera dei Comuni devono "rispettare i requisiti della Camera in materia di registrazione degli interessi" e devono essere "aperti e trasparenti nel richiamare l'attenzione su qualsiasi interesse rilevante".

I parlamentari devono dichiarare inoltre eventuali doni ricevuti entro 28 giorni e qualsiasi violazione grave può comportare la sospensione.

Nonostante l'accumularsi, nelle ultime settimane, di accuse contro Johnson e contro l'etica con cui opera Downing Street, gli elettori per il momento non hanno punito né il Partito conservatore né lo stesso Primo Ministro.

Nelle recenti elezioni municipali del 6 maggio, note come "super giovedì", i conservatori hanno dato una dura sconfitta all'opposizione laburista, specialmente nei feudi dell'Inghilterra settentrionale dove storicamente aveva predominato la sinistra. La sua vittoria ha cementato l'idea che il Partito conservatore sia riuscito a costruire una nuova base di appoggio a spese del Labour.