Esteri

Brasile, manifestazioni contro assalto. "La democrazia non sfuggirà di mano"

In caso di inquisizione per l'assalto al Congresso, l'ex presidente e la sua famiglia volerebbero subito a Roma. Il retroscena sul possibile piano di fuga

Brasile, Bolsonaro e la fuga in Italia per evitare l'estradizione. Il piano

Continua a far discutere l'assalto al Congresso che ha sconvolto il Brasile e riportato alla mente i fatti di Capitol Hill negli Usa. Per le devastazioni a Brasilia sono finite in manette centinaia di persone, ma il presidente Lula non intende fermarsi qui e ha chiesto un'indagine approfondita sul suo predecessore Bolsonaro, come possibile "mandante". L’ex presidente del Brasile ieri, all’indomani dell’assalto dei suo seguaci ai luoghi delle istituzioni del Paese, - si legge sul Fatto Quotidiano - si è fatto ricoverare per "forti dolori addominali" all ’AdventHealth Celebration, ospedale fuori Orlando, in Florida, città nella quale si è rifugiato due giorni prima dell’insediamento del suo successore e rivale. Proprio all’addome venne accoltellato durante la campagna elettorale del 2018. Da domenica, tuttavia, Bolsonaro potrebbe vedersi accusato, alla stregua dell’ex presidente Usa, Donald Trump, da una Commissione del Congresso appositamente formata, per incitamento all’assalto delle istituzioni. I lavori della Commissione potrebbero iniziare già i primi di febbraio e prevedono il rientro in Brasile dell’ex presidente.

"Bolsonaro potrà essere convocato, deve venire a rispondere dei crimini che ha commesso. Dopodiché sarà indagato", ha dichiarato l’ex presidente del Senato, Renan Calheiros. Quanto ai rifugi possibili, secondo la rivista brasiliana Istoè , l’ex presidente e famiglia, - prosegue il Fatto - in affitto per un mese a Orlando, avrebbero in programma poi di trasferirsi in Italia avendone richiesto la cittadinanza a novembre (i parenti sono veneti e toscani), subito dopo la sconfitta elettorale, all’ambasciata italiana a Brasilia. Fonti del governo italiano spiegano che al momento risultano due richieste di cittadinanza da parte dei figli di Bolsonaro, Eduardo e Flavio, presentate a metà novembre. Nessuna richiesta è arrivata direttamente da Bolsonaro, fanno sapere dal Viminale. Entrambi i figli hanno problemi giudiziari. Nel caso in cui Bolsonaro dovesse arrivare in Italia da cittadino non è chiaro se potrebbe appellarsi a cavilli del trattato bilaterale tra i due Paesi per non essere estradato.