Esteri

Burkina Faso, Kaboré rieletto presidente: un voto minacciato da al-Quaeda e Is

Tra le violenze di al-Qaeda e dello Stato Islamico molti seggi elettorali non hanno neanche aperto e circa 350mila persone non hanno potuto votare

Roch Marc Christian Kaboré, presidente del Burkina Faso, resterà in carica altri cinque anni, grazie alla vittoria conquistata nelle ultime elezioni presidenziali. Secondo i risultati provvisori annunciati dalla Commissione elettorale nazionale indipendente, Kamoré ha passato il primo turno con quasi il 58% delle preferenze, ovvero 1,6 milioni di voti dei quasi 3 milioni espressi, con un'affluenza al 50%.

Il suo principale avversario, Eddie Komboigo, capo del Congresso per la democrazia e il progresso, ha ricevuto il 15% dei voti, mentre l'altro importante rivale, Zephirin Diabre, del Partito del progresso e del cambiamento, che aveva perso contro Kaboré nel 2015, si è fermato al 12%.

Il presidente della commissione elettorale ha dichiarato che i risultati finali delle elezioni, tenutesi domenica, dovrebbero essere pubblicati sabato prossimo, ma dovranno passare al vaglio della corte costituzionale. L'opposizione, tramite uno dei 12 candidati in corsa, Tahirou Barry, ha accusato di frodi e corruzione il partito di governo, sostenendo che la commissione elettorale non sia stata all’altezza di garantire un voto trasparente. L'opposizione ha ora sette giorni di tempo per presentare ricorso contro il voto, ma non è ancora sicuro che lo farà davvero.

L'Unione africana e la Comunità economica degli Stati dell'Africa occidentale hanno dichiarato che certe comunicazioni dovrebbero avvenire per vie legali e istituzionali "per evitare violenze", ha detto Makuza Bernard, che guida la delegazione dell'Ua. Le elezioni si sono infatti svolte tra le violenze di gruppi legati ad al-Qaeda e allo Stato Islamico, che quest'anno ha ucciso oltre 2.000 persone e ne ha rese sfollate oltre 1 milione.

Le minacce legate a queste situazioni hanno perciò impedito alle persone di votare nelle parti più fragili del paese. Quasi 3.000 seggi elettorali non sono stati aperti, escludendo dal voto 350.000 persone. Il presidente Kaboré dovrà lavorare duramente nel suo secondo mandato per unire un paese sempre più diviso.