Esteri
Cecilia Sala, così Meloni ha evitato una "contropartita immediata" all'Iran
Dal vertice d’urgenza al decisivo blitz della premier negli Usa (e potrebbe tornarci molto presto)
Cecilia Sala è libera, Meloni pronta a stringere un "legame speciale" con Trump
Cecilia Sala è libera, la giornalista arrestata in Iran è atterrata ieri in Italia e ha subito voluto mandare un messaggio attraverso il suo podcast, semplice ma molto efficace: "Ciao, sono tornata". Ma cosa c'è dietro la liberazione della reporter dopo 20 giorni di prigionia nel terribile carcere di Evin a Teheran? Di sicuro ci sono gli Stati Uniti. Palazzo Chigi - riporta Il Corriere della Sera - ha dialogato con l’amministrazione uscente guidata da Joe Biden, ma il ruolo decisivo lo ha avuto Trump, concedendo il viatico politico alla mancata estradizione dell’iraniano Abedini. Tanto che la premier Meloni sta seriamente soppesando l’idea di volare di nuovo negli Usa il 20 gennaio, per partecipare alla cerimonia di insediamento e stringere ancor più il "legame speciale" col presidente eletto Trump.
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Se lo scambio con l’ingegnere arrestato su richiesta degli Usa è nelle cose, per Meloni - prosegue Il Corriere - quel che conta è che non sia stato contestuale. Il fatto che non ci sia stata una "contropartita immediata", dal suo punto di vista ha mostrato al mondo "la grande forza del governo italiano". Meloni è pronta a spiegare che ha agito "a tutela degli italiani, a casa e all’estero". Adesso per lei è il momento dell’orgoglio, di ringraziare per il gioco di squadra l’intelligence, di esprimere "profonda gratitudine" a Mantovano e di rivendicare che il suo governo ha "fatto la storia", anche "migliorando nettamente le relazioni con gli Usa".
Ma l'Associazione dei rifugiati politici iraniani residenti in Italia solleva alcune perplessità. "Siamo soddisfatti per il rilascio della giornalista Cecilia Sala e allo stesso tempo preoccupati per i retroscena sugli accordi tra Italia e il regime terroristico degli ayatollah. L’Italia - dice a LaPresse il presidente Davood Karimi - deve all’opinione pubblica una spiegazione circa il rilascio di Cecilia Sala. Spero che a pagarne le spese non sia ancora il popolo iraniano e i suoi figli".
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