Esteri

Storico accordo Farc-governo colombiano

Il governo di Bogotà e le Forze Armate Rivoluzionarie della Colombia (Farc) hanno annunciato aver raggiunto un accordo sulla spinosa questione delle conseguenze giudiziarie del loro conflitto, che spiana la via per porre fine definitivamente a oltre 40 anni di guerriglia.

L'accordo è stato annunciato in una cerimonia all'Avana, in presenza del presidente colombiano, Juan Manuel Santos, del comandante delle Farc Timoshenko (vero nome Rodrigo Londono Echeverri) e del presidente cubano Raul Castro. I rappresentanti dei due paesi mediatori del processo di pace lanciato nel 2012 - Cuba e Norvegia - hanno letto un comunicato comune preparato dalle due parti, nel quale si descrivono i meccanismi giuridici creati per garantire " la verità, la convivenza, la riparazione per le vittime, la giustizia e la non ripetizione" del conflitto.

Ci sarà l'istituzione di tribunale speciali per giudicare i crimini commessi dai combattenti e la formazioni di una commissione per la verità (sul modello del Sudafrica post-apartheid). L'intesa prevede anche risarcimenti per le vittime della più lunga guerra nel continente sudamericano e l'amnistia per i combattenti - sia per i membri delle Farc che per le forze paramilitari colombiane - tranne quanti si sono macchiati di crimini di guerra.

Il presidente colombiano, Juan Manuel Santos, ha detto oggi che nella trattativa con le Forze Armate Rivoluzionarie della Colombia (Farc) "abbiamo concordato che al termine di al massimo sei mesi si devono concludere questa negoziazioni". In un breve discorso al termine della cerimonia di firma dell' accordo fra Colombia e Farc all'Avana, Santos ha aggiunto che, una volta chiuse le negoziazioni con un accordo definitivo di pace "le Farc dovranno deporre le armi 60 giorni dopo".

Il più longevo conflitto armato nell'America Latina si avvia così verso una soluzione negoziata: dopo la firma di un accordo fra il governo colombiano e le Forze armate rivoluzionarie della Colombia (Farc), le due parti si sono infatti accordate per arrivare ad una intesa finale entro il 23 marzo del 2016. Il presidente colombiano Juan Manuel Santos e il comandante delle Farc Timoshenko (vero nome Rodrigo Londono Echeverri) lo hanno confermato durante una cerimonia all'Avana, in presenza del presidente cubano Raul Castro. L'accordo siglato prevede un'ampia amnistia per i delitti politici e la creazione di una "giurisdizione speciale per la pace" - integrata da magistrati colombiani, ma con l'assistenza di giuristi stranieri - che dovrà processare gli imputati per gli altri crimini, compresi quelli di lesa umanità. "E' la prima volta nella storia che un governo e un gruppo armato illegale creano un sistema di questo tipo, dentro al proprio sistema giudiziario nazionale", ha detto Santos, sottolineando che comunque l'accordo sarà sottoposto alla volontà degli elettori colombiani.

L'intesa firmata si aggiunge agli accordi già definiti riguardo agli altri punti della trattativa, come la riforma rurale (maggio del 2013), la partecipazione politica degli ex guerriglieri (novembre 2013) e la produzione e vendita di droga (maggio 2014), lasciando la via spianata per la questione del disarmo della guerriglia e il cessate il fuoco definitivo. Timoshenko da parte sua ha sottolineato che il sistema giudiziario creato per garantire che non vi sia impunità al termine di un conflitto nato nel lontano 1964 dovrà occuparsi non solo delle attività della guerriglia, ma anche degli altri protagonisti degli scontri violenti, come le forze di sicurezza e le organizzazioni paramilitari. Tanto Santos quanto Timoshenko hanno sottolineato il loro impegno nel portare a buon fine la trattativa. "Il Papa ci ha detto che non possiamo permetterci un altro fallimento sul cammino della pace e della riconciliazione. Non intendiamo fallire, è arrivata l'ora della pace", ha riassunto il presidente colombiano.