Esteri

Coronavirus in laboratorio: intelligence smentisce le accuse di Trump e Pompeo

di Daniele Rosa

L’Alleanza dei ‘Five Eyes’ giudica altamente improbabile la fuga del virus dal lab.

 

L’Intelligence americana, membro dell’alleanza denominata dei ‘FIVE EYES’, ha clamorosamente smentito le dichiarazioni di Donald Trump e del Segretario di Stato Mike Pompeo sulle origini del Coronavirus.

Il Presidente americano e Pompeo avevano sostenuto di avere prove ‘enormi’ del fatto che il Coronavirus fosse il risultato di un incidente nel laboratorio di Wuhan. E su queste accuse le Borse mondiali hanno fatto una brusca discesa.

Dopo nemmeno un paio di giorni l’Alleanza delle Intelligence composta da Stati Uniti,Regno Unito,Australia, Canada e Nuova Zelanda ha dichiarato di ritenere ‘altamente improbabile’ l’ipotesi della fuga dal laboratorio mentre considera ragionevole l’ipotesi del virus nato nel mercato di Wuhan.

Un portavoce dell’Intelligence ha sostenuto che ‘noi pensiamo sia altamente improbabile l’ipotesi dell’incidente, mentre riteniamo altamente probabile che il Coronavirus sia nato in modo naturale e che l'infezione umana sia il frutto di interazioni naturali tra uomo e animale’.

Coronavirus in laboratorio: smentite le accuse di Trump e Pompeo

Le nazioni dell’Alleanza sono tutte concordi su queste ipotesi, ma gli Stati Uniti devono ancora fare una dichiarazione pubblica.

I paesi dell’Alleanza condividono un'ampia gamma di informazioni in uno degli accordi multilaterali più rigorosi al mondo.

Questa novità è davvero clamorosa e probabilmente aumenterà la pressione sull'amministrazione Trump a cui verrà chiesto di fornire le prove di queste affermazioni, prove. che al momento. aldilà delle parole di Pompeo e Trump ancora non si sono viste.

Una fonte dell’alleanza ha riferito alla CNN che potrebbe esserci ancora una possibilità che il virus fosse nato in un laboratorio ma al momento non vi è nulla che puo’ legittimare tale considerazione.

Quello che non è ancora chiaro è come il virus sia arrivato sul mercato. Impossibile a capirlo se non si ha la collaborazione cinese.

Altra ipotesi è che gli Stati Uniti non abbiano del tutto condiviso con i membri dell’alleanza alcune informazioni. L’ultimo comunicato ufficiale americano conferma che ‘si sta ancora lavorando per determinare se il virus fosse legato al contatto con animali infetti o il risultato di un incidente di laboratorio a Wuhan’.

In ogni caso lo stesso comunicato conferma che il virus non è stato modificato geneticamente dall’uomo.

I media cinesi hanno risposto dicendo che il Segretario di Stato ‘ha sbalordito tutti con accuse infondate.Se il Segretario ha queste  prove le presenti al mondo e soprattutto agli americani che sta ingannando’.

Anche la Comunità scientifica mondiale sembra concorde nel negare la teoria del complotto cinese  mentre ritiene più plausibile una nascita naturale del virus legata ad animali selvaggi.

Un parola divertente in questa spy story l’ha messa la Cina pubblicando un breve video intitolato ‘Once upon a Virus’ (C’era una volta il virus ). Con pupazzi simili a quelli del Lego rappresenta i due Paesi: un guerriero di Han e la Statua della Libertà, entrambi con le mascherine sanitarie. Il video, che è solo da vedere  per quanto è divertente e esplicativo di quello che è successo , è diventato virale e condiviso da milioni di utenti.

Ma nonostante tutto ciò la storia del virus mortale non è ancora finita, come pure non sono finite le accuse di Trump e di Mike Pompeo.