Esteri

Filippine sempre più lontane dagli Usa. Duterte cancella l'accordo militare

Manila, tradizionale partner di Washington, straccia il Visiting Forces Agreement. Sorride la Cina

Per un periodo le Filippine hanno fatto parte dei territori degli Stati Uniti, in una storia coloniale che dalle parti di Washington non piace ricordare. Ora, però, Manila appare sempre più lontana dal suo passato. Anche dopo la seconda guerra mondiale, quando proprio nelle Filippine si combatterono battaglie molto sanguinose, il rapporto tra i due paesi era però sempre rimasto saldo, garantendo anche una certa stabilità nel Mar Cinese Meridionale. Una situazione che ora rischia di cambiare in maniera brusca.

Il presidente filippino Rodrigo Duterte, infatti, ha ordinato al ministro degli Esteri di notificare formalmente agli Stati Uniti l'uscita del paese dal Visiting Forces Agreement (Vfa), l'accordo militare siglato nel 1998 che consente lo schieramento di militari e sistemi d'arma statunitensi in territorio filippino a fini di addestramento. Era da tempo, d'altronde, che tra Manila e Washington i legami si stavano sfaldando. Duterte si è reso protagonista di un riavvicinamento alla Cina, nonostante la crescente assertività di Pechino nel Mar Cinese Meridionale. O forse proprio in seguito a essa. 

Manila, che con Pechino ha varie dispute marittime ancora irrisolte, ha deciso di adottare un approccio pragmatico in relazione all'ingombrante vicino. Mosse che non sono piaciute a Washington, che a sua volta ha recentemente negato il visto d'ingresso a Ronald dela Rosa, senatore ed ex capo della Polizia delle Filippine, in seguito alla guerra contro il narcotraffico da lui condotta (su ordine di Duterte) e che ha causato migliaia di vittime nel paese. 

La rottura dell'accordo militare può avere conseguenze sugli equilibri nell'intera area. E segna un punto a favore della Cina, sulla quale potrebbe allentarsi la presa degli Stati Uniti e dei suoi alleati nella regione.