Francia, Macron come Mitterrand. E Le Pen esclusa da tutti gli incarichi parlamentari

Francia, l'abile Macron passa all'incasso dopo l'azzardo 

Francois Mitterrand era soprannominato «le florentin», considerato il mago della politique politicienne, il virtuoso del compromesso, l’uomo del fine, che giustifica i mezzi, anche quelli discutibili.

Con abilità e furbizia, Emmanuel Macron, da giovane vicino a Rocard, sta uscendo, con abilità, dall’impasse politica, seguita alla batosta del campo presidenziale, nelle elezioni europee del 9 giugno e dalla sconfitta nelle consultazioni anticipate il 30 giugno e il 7 luglio.

E, pur essendo arrivata seconda alle legislative, l'alleanza presidenziale di Macron è riuscita a ottenere la guida di sei commissioni parlamentari su otto, all’Assemblea nazionale, concedendo le altre due ai vincitori del Nouveau Front Populaire di Gluksmanni, ed escludendo il Rassemblement National di Bardella e i massimalisti di Mélenchon.

L'impresa dell’inquilino dell’Eliseo, che ha riottenuto la presidenza della Camera per la macronista Yael Braun-Pivet, è riuscita grazie a un'inedita alleanza con la destra moderata dei Republicains, arrivati quarti, ma molto distaccati dai primi tre, alle elezioni.

E nonostante il RN di Le Pen sia il partito, con il gruppo parlamentare più numeroso, è stato escluso da tutte le posizioni importanti nell'Assemblea nazionale.

Secondo Marine Le Pen, amica di Salvini, sulla base dei voti ottenuti, gli incarichi ai vertici dell’Assemblea nazionale, andati ai Republicains, sarebbero spettati al suo partito, che sul suo profilo X ha definito il blitz "uno scandalo democratico".

Ieri, tuttavia, il nuovo Fronte Popolare ha proposto a Macron il nome di Lucie Castets come prima ministra. Già consigliera di Anne Hidalgo, Sindaca di Parigi, è, attualmente, direttrice delle finanze e degli acquisti al Comune della capitale della Francia.