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Giappone in mostra, una rassegna fotografica sulla sua “bellezza iniziatica”

Vicino Oriente, notizie e tendenze dal mondo giapponese | Dal 29 aprile Palazzo Ferrero di Biella omaggia il Giappone con le opere di Amato, Maraini, Cavagna

La rassegna In Giappone la bellezza è iniziatica si tiene dal 29 aprile al 23 maggio a Biella e riunisce tre figure che attraverso le loro fotografie e le loro opere indagano il concetto di estetica applicato al mondo giapponese, costruendo una lettura inedita, a cavallo tra passato e contemporaneo: Palazzo Ferrero ospita la mostra La luna e il bambù del fotografo romano Olmo Amato, celebre per la sua capacità di unire in un'immagine l'analogico e il digitale e che pone il visitatore di fronte a immagini di un Giappone lontano dai grattacieli e dalla tecnologia dominante.

Nelle stessa sede espositiva, Endocosmo Maraini offre l'opportunità di godere di immagini spettacolari che il grande osservatore e narratore del mondo Fosco Maraini ha scattato durante la sua permanenza in Giappone.

La terza esposizione, allestita presso la sede di Bi-Box sempre a Palazzo Ferrero, è Iris. Inverno (e poi sarà di nuovo primavera) e raccoglie delle opere inedite di Michela Cavagna, un omaggio alla cultura giapponese, dove silenzio e vuoto assumono un significato ricco di interpretazioni lasciate a chi le osserva.

In Giappone la bellezza è iniziatica è un progetto di Bi-Box- Aps a cura di Irene Finiguerra e realizzato in collaborazione con l'associazione StileLibero. Le tre mostre fanno parte del percorso espositivo Viaggio. Orizzonti, Frontiere, Generazioni a cura di Fabrizio Lava, e hanno avuto un contributo da parte della Fondazione Cassa di Risparmio di Biella.

Endocosmo maraini. Il Giappone di Fosco Maraini

A cura di Nour Melehi e Mujah Maraini Melehi

Una mostra dell’Istituto Giapponese di Cultura in Roma con il sostegno di FAF - Fondazione Alinari per la fotografia e del Gabinetto Scientifico Letterario G.P. Viesseux - Firenze Le fotografie in mostra, provenienti dall’archivio Maraini, testimoniano il lungo e intenso rapporto dell’autore con il Giappone, a partire dal 1938 quando vi si recò – con lui la moglie Topazia Alliata e la primogenita Dacia – alla scoperta di nuove possibilità fuori dall’Italia e all’incontro del suo, allora nascente, interesse per una pratica etnografica in terra d’Oriente.

La luna e il bambù di Olmo Amato

Il ciclo di fotografie di Olmo Amato, già conosciuto e apprezzato dal pubblico per la mostra “Rinascite”, continua con “La luna e il bambù”, risultato del suo incontro con la cultura e le tradizioni del Giappone, sempre ricorrendo a fotomontaggi che sono la fusione di paesaggi contemporanei con immagini d’archivio, unita alla sapienza di una stampa su carta tradizionale washi, realizzata artigianalmente e adattata alla moderna tecnologia di stampa fotografica a getto d’inchiostro.