Esteri
Grecia, Giulio Sapelli: "Accordo folle che alimenta le mire di Putin"
di Lorenzo Lamperti
@LorenzoLamperti
Lo storico ed economista Giulio Sapelli analizza con Affaritaliani.it l'accordo Ue-Grecia non solo in chiave economica ma anche, e soprattutto, geopolitica. Una chiave che è stata forse messa un po' troppo in secondo piano, soprattutto in Italia.
Professor Sapelli, come va letto l'accordo tra Bruxelles e Atene?
Nell'immediato va letto in maniera positiva perché rifinanzia le banche greche scongiurando una nuova Argentina. Così i greci potranno accedere al fondo salva stati e quindi rischedulare, se lo vorranno, il finanziamento del Fondo Monetario Internazionale. Ma questo è anche un accordo che contiene delle cose pazzesche, dilettantistiche. Durante le trattative il più potente ministro delle Finanze europeo ha tirato fuori la questione della Grexit per 5 anni. Ma come è possibile? Sono desolato, questo fa capire in che mani è finita l'Europa.
La Grecia riuscirà a esaudire le richieste?
Molte richieste sono da fanatici. Chiedono di privatizzare 50 miliardi. Cioè, veramente dicono che devono privatizzare il Partenone? E' come se a noi chiedessero di privatizzare il Colosseo e alla Francia di privatizzare la Tour Eiffel. La Grecia non ha neppure 50 miliardi di asset da privatizzare. Poi c'è la richiesta devastante dell'aumento dell'Iva. Questo dimostra che non hanno capito nulla.
Anche in Italia molti sostengono che si sia arrivati a questo punto per colpa di Tsipras e che con il precedente governo la Grecia fosse in ripresa.
Questa cosa la sento molto spesso. Ma la Grecia era cresciuta dello 0,2 per cento dopo essere crollata del 20 per cento. Si dice che questo è stato frutto delle misure di austerità, ma la realtà è che è cresciuta in modo minimo nell'ambito di una caduta.
La politica imposta dalla Germania all'Europa è sbagliata?
Sbagliatissima. La Germania sogna un'Europa con lei al centro e tutto intorno degli stati vassalli. Bisogna abbandonare l'austerity prima che si vada incontro alla rovina. La cosa positiva di questo accordo è che l'asse franco tedesco si è incrinato. Il confronto Hollande-Merkel è rovente, al di là delle dichiarazioni di facciata. La stessa socialdemocrazia tedesca si è ribellata al suo capo. Anche le dichiarazioni di Renzi dopo l'accordo mi sono parse positive, ho visto che ha parlato molto di una nuova Europa. Ora l'Italia non deve farsi perdere questa occasione. Renzi e Gentiloni devono farsi coraggio e proporre una conferenza internazionale sull'Ue che coinvolga anche americani, russi e cinesi. La Grecia deve diventare un'occasione per discutere dell'Europa intera e per cambiare marcia. Se no se si continua con lo strapotere tedesco e dell'austerity l'uscita della Grecia è solo rimandata e questo accordo significa solo prolungare l'agonia di Atene.
Dal punto di vista geostrategico che cosa significa questo accordo?
Quantomeno l'accordo al momento riesce a non lasciare scoperto il fianco meridionale della Nato. Gli Usa hanno chiarito più volte che non permeterranno all'Ue di sbarazzarsi della Grecia.
E' scongiurato il pericolo di un'influenza diretta della Russia di Putin in Grecia e dunque sul Mediterraneo?
Assolutamente no, non è scongiurato. Finché non si dice chiaramente che bisogna tagliare il debito greco il pericolo è quantomai presente. Anzi, le cose stanno andando di male in peggio. L'area dei Balcani è in movimento: è l'anniversario di Srebrenica e le tensioni iniziano in Bosnia, passano in Macedonia dove è ripreso il conflitto con gli albanesi e arriva in Turchia. Non è un caso che dopo anni di lotte greci e turchi di Cipro abbiano improvvisamente trovato un accordo. Stanno trattanto per una base militare russa a Cipro. L'Ue ha purtroppo una politica delle due sponde: si agisce in un modo sull'Ucraina e un'altra su Cipro e Grecia, facendo un enorme errore strategico e lasciando un Paese stremato alla Russia.
Tra i greci quanto è forte l'attrazione verso la Russia?
L'attrazione non passa tanto attraverso la chiesa perché l'ortodossia greca è autocefala. I greci agognavano l'entrata nell'euro, ora sono attratti dalla Russia solo per bisogno, non tanto per simpatia. Il punto è che stiamo riducendo un popolo alla fame e l'Europa pensa solo ad aiuti umanitari. Una cosa del tutto offensiva. Bisogna cambiare mentalità e abbandonare l'attuale crudeltà sociale dei difensori dell'austerità. Purtroppo anche in Italia c'è una forte ventata di liberismo feroce che non può non fare paura. Non si può governare solo con la tecnocrazia.