Guerra Ucraina, Putin va oltre il Donbass. "Colpa delle armi occidentali"
Mosca ora vuole anche Kherson, Zaporizhia e altri territori. Lavrov: "Se continuate a mandare armi gli obiettivi si sposteranno ancora più in là"
Ucraina: Mosca espande obiettivi "oltre il Donbass"
Gli obiettivi della Russia in Ucraina si sono ampliati, vanno oltre le regioni orientali del Donbass, "non sono solo Donetsk e Lugansk, ma anche Kherson, Zaporizhia e una serie di altri territori". La prima ammissione ufficiale, dall'inizio della cosiddetta "spezoperazia" (operazione speciale), che Mosca mira al controllo del Sud ucraino arriva dal ministro degli Esteri Serghei Lavrov. "Ora la geografia è cambiata", ha spiegato in un'intervista a Ria Novosti, "non si tratta più solo di Donetsk e Luhansk, ma anche di Kherson, Zaporizhia e molti altri territori. E questo è un processo continuo, coerente e insistente".
"Se l'Occidente fornisce armi a lungo raggio a Kiev, gli obiettivi geografici si spostano ancora oltre", ha avvisato il capo della diplomazia russa. Lavrov è la figura di pià alto grado a parlare apertamente degli obiettivi militari russi in termini territoriali, quasi cinque mesi dopo che il presidente Vladimir Putin ha avviato l'operazione speciale, negando di mirare all'occupazione del suo vicino. Putin aveva poi spiegato che lo scopo era "smilitarizzare e denazificare" l'Ucraina, intento che in Occidente e a Kiev avevano bollato come pretesto.
Il 25 marzo, dopo la ritirata delle tappe russe dalla regione di Kiev, il ministero della Difesa russo aveva dichiarato che la prima fase della "spezoperazia" era stata completata e che le forze armate si sarebbero concentrate sull'"obiettivo principale, la liberazione del Donbass". Quasi quattro mesi dopo, la Russia ha conquistato Lugansk, una delle due regioni che compongono il Donbass.
Citando informazioni di intelligence, il portavoce del consiglio di Sicurezza nazionale della Casa Bianca, John Kirby, ha accusato la Russia di mirare all'annessione delle terre ucraine conquistate finora. Il monito di Washington è stato ribadito ieri, dopo le parole di Lavrov, dal portavoce del Dipartimento di Stato, Ned Price: "La Russia mira solo a conquiste territoriali".
La Russia ha iniziato a nominare funzionari a lei fedeli per gestire le aree sono il suo controllo in Ucraina meridionale; le nuove autorità di Kherson, per esempio, hanno autorizzato l'uso del rublo e hanno espresso l'intenzione di chiedere al presidente Putin di unirsi alla Russia. "Sono i residenti di Kherson a dove decidere se essere parte della Russia", ha commentato il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov.
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